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Global divestment day, come togliere i soldi dall’industria del petrolio

Oggi si celebra per la prima volta il Global Divestment Day, cioe’ la giornata di disinvestimento dalle fonti energetiche fossili. L’obiettivo dei promotori e’ molto chiaro:

Insieme dimostreremo che siamo una vera forza globale in crescita con cui fare i conti. Mentre l’industria fossile spende sempre piu’ denaro per l’espansione dell’estrazione dei combustibili fossili, noi aumenteremo il volume dei nostri disinvestimenti.  E continueremo finche’ non vinceremo.

Disinvestire sigifica togliere i propri risparmi da tutti i fondi di investimento che finanziano l’industria petrolifera. Lo possono fare i singoli e le associazioni; in America lo hanno fatto ad esempio le citta’ di San Francisco e Seattle e l’Universita’  di Stanford.

Perche’ disinvestire? Non certo per odio ideologico o politico, ma perche’ l’azione delle multinazionali del petrolio e’ sempre piu’ insostenibile.

Come ecoblog ha documentato quasi due anni fa, esiste il problema del cosidetto carbonio non bruciabile (unburnable carbon). Se si vuole mantenere la crescita della temperatura planetaria entro i due gradi, due terzi delle risorse fossili (petrolio, gas, carbone) devono restare sotto terra.

Sono previsti centinaia di eventi in tutto il mondo e in Italia sono cinque. Due sono venerdi’ 13 a Roma, davanti a Montecitorio (promosso da Legambiente e Italian Climate Network)  e in Vaticano, cercando di attrarre l’attenzione del Papa su questo tema. Sabato gli altri tre, a Milano, Reggio Emilia e Crescentone (Bologna).

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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