Petrolio in Basilicata: la bottiglia per Pittella

Martedì scorso presso la sede di AssoStampa di Potenza, in Basilicata, il giornalista e segretario di Radicali Lucani Maurizio Bolognetti, che abbiamo imparato a conoscere grazie all’immenso lavoro di denuncia e documentazione che quotidianamente svolge sul territorio lucano, si è tenuta una conferenza stampa nella quale si è discusso di inquinamento e rifiuti nella regione del Sud.

Bolognetti, in sciopero della fame dal 10 febbraio per chiedere alla giunta regionale l’istituzione del catasto rifiuti a livello regionale, al termine della conferenza stampa ha provato a regalare una bottiglia di vino al governatore Marcello Pittella, recandosi presso la sede della Regione Basilicata.

L’obiettivo principe della battaglia del politico e giornalista napoletano trapiantato in Basilicata è legato all’espressione di legalità e trasparenza dai vertici regionali e da quelli dell’Arpab sul ciclo dei rifiuti industriali: nella regione italiana dove più si insiste a livello ambientale con attività estrattive, rifiuti industriali e industria pesante, l’assoluta opacità sui dati relativi all’inquinamento, garantita nel tempo e che perdura ancora oggi, è la battaglia madre per chi si occupa di ambiente.

Il caso Fenice, la torcia dell’Eni a Viggiano, i veleni di Corleto Perticara, sono decine gli esempi in negativo di come l’assenza di trasparenza in materia ambientale ha permesso il perpetrare di veri e propri crimini contro il territorio e contro l’umanità che in questa regione vive, sempre peggio e sempre meno.

Tuttavia, la risposta che la nuova giunta regionale targata Pittella da a chi chiede trasparenza nei dati e legalità nell’ambito della conoscenza in materia ambientale è quella di sempre: tutto a posto. In questa regione italiana il “tuttapostismo” è un’eccellenza, come la carne podolica, i peperoni cruschi e il vino Aglianico.

Sarà forse per questo che Bolognetti, provocatoriamente e intelligentemente, ha deciso di consegnare al governatore Pittella una bottiglia di vino: citando Mimmo Nardozza (autore del reportagev video in testa a questo post), che ha accompagnato Bolognetti in questa iniziativa, la scelta del vino è stata fatta “per contrapporla alla tesi della camomilla che Pittella ha indicato come tranquillante a tutti quanti gli ansiosi che le sparano grosse contro la sua linea politica in regione, e ho deciso di filmarlo.”

Purtroppo il governatore è sembrato non essere granchè interessato a ritirare il pensiero enologico.

Grazie però ad un nuovo corso delle coscienze dei cittadini lucani, che sembrano essersi accorti dell’importanza delle tematiche ambientali e che costituiscono ogni giorno nuove battaglie per chiedere trasparenza e dialogo con le istituzioni che impongono nuove politiche industriali e di sviluppo (esempio principe è il decreto Sblocca Italia), le battaglie decennali di Bolognetti sembrano ricevere, finalmente, più manifestazioni di amicizia del solito:

“Libera Basilicata chiede che le Istituzioni preposte diano risposte sollecite e puntuali alle richieste espresse dal segretario dei radicali lucani, Maurizio Bolognetti, in sciopero della fame dall’11 febbraio scorso.

Le questioni relative all’inquinamento dell’ambiente e allo smaltimento dei rifiuti, in particolare quelli legati alle estrazioni petrolifere, preoccupano sempre di più i cittadini lucani che, in quasi vent’anni di trivellazioni, hanno assistito ad una pressoché totale assenza di significativi monitoraggi ambientali e sulla salute e di controllo sui processi estrattivi e sul ciclo dei rifiuti ad essi collegato. Di fronte a questa ventennale latitanza, che ha allargato la distanza e minato la credibilità delle Istituzioni nei confronti dei cittadini lucani, sarebbe necessario, non solo garantire in tempo reale risposte precise e significative alle istanze che provengono dalla società civile, ma avviare processi di trasparenza che permettano di poter fruire in tempo reale di tutti gli atti amministrativi.

Nel tempo della società dell’informazione, è quanto meno increscioso dover ricorrere ad estreme forme di lotta, quali uno sciopero della fame, per ottenere semplici risposte che dovrebbero essere dovute per legge.

Libera Basilicata auspica una rapida soluzione della questione e ribadisce che rimarrà vigile e attenta riguardo a qualsiasi forma di illegalità.”

Foto | Comitato No Petrolio su Facebook

A.S.

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