
A man looks at a large screen showing the monitoring data of pollution in Beijing at the Beijing environmental protection monitoring center on May 21, 2015. Air pollution levels in some of China's smoggiest cities fell by nearly a third in the first quarter of this year, environmental campaign group Greenpeace said on April 21. AFP PHOTO / WANG ZHAO AFP PHOTO / WANG ZHAO (Photo credit should read WANG ZHAO/AFP/Getty Images)
L’Ocse, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo delle Nazioni Unite, ha pubblicato recentemente alcuni nuovi dati che confermano quanto l’impatto dell’inquinamento atmosferico incida anche sulle risorse economiche del pianeta: in termini di impatto sulla salute, ovvero decessi e malattie, l’Ocse calcola che nei paesi industrializzati l’inquinamento atmosferico costerebbe ogni anno 1.600 miliardi di dollari.
Una cifra che sarebbe addirittura superiore nei Paesi in via di sviluppo; se nell’area Ocse i decessi sembrano essersi ridotti (3,5 milioni di persone ogni anno i morti connessi direttamente all’inquinamento atmosferico), la stessa organizzazione sottolinea come si sia registrato un aumento dei costi.
Stando a quanto conclude il forum dell’Ocse 2015 la principale causa ambientale di morti premature al mondo è proprio l’inquinamento.
La questione costi la spiega bene oggi Luca Tremolada sul Sole24Ore, nello snocciolare i dati pubblicati dall’organizzazione internazionale: nell’insieme dei 34 Paesi Ocse il numero delle morti è sceso in cinque anni da quasi 500mila a 478 mila ma i costi costi sono aumentati da 1.470 miliardi di dollari a 1.570 miliardi, cui vanno sommati i costi legati alle malattie causate dall’inquinamento.
Secondo l’Ocse tale costo aggiuntivo sarebbe attestabile attorno al 10% del totale. Una ricerca pubblicata a fine aprile in collaborazione con l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) denominata “Economic cost of the health impact of air pollution in Europe”, che ricalcava i dati di precedenti studi, come “Air Quality 2014“, realizzato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), denunciando l’innalzamento dei costi della principale causa di morti premature.