
A woman wearing a mask uses her mobile phone in the smog in Harbin, northeast China's Heilongjiang province, on October 21, 2013. Choking clouds of pollution blanketed Harbin, which is famed for its annual ice festival, reports said, cutting visibility to 10 metres (33 feet) and underscoring the nation's environmental challenges. CHINA OUT AFP PHOTO (Photo credit should read STR/AFP/Getty Images)
L’inquinamento artmosferico favorisce l’invecchiamento del cervello, a dirlo è Ambient Air Pollution and Neurotoxicity on Brain Structure: Evidence from Women’s Health Initiative Memory Study, uno studio diretto da Jiu-Chiuan Chen della Scuola di Medicina preventiva dell’Università della California del Sud dopo avere esaminato i dati della risonanza magnetica di 1403 donne di età compresa fra i 71 e gli 89 anni.
Lo studio ha dimostrato che l’inquinamento atmosferico e il microparticolato (PM2,5) in modo particolare fanno invecchiare e danneggiano la materia cerebrale.
Fra il 2005 e il 2006 i ricercatori hanno valutato tre dati: 1) l’entità volumetrica della materia grigia (la parte del cervello preposta al pensiero e al calcolo), 2) l’entità volumetrica della materia bianca (la parte del cervello che favorisce la comunicazione fra le diverse aree cerebrali e gioca un ruolo fondamentale nella memoria e nell’apprendimento), 3) i dati storici sull’inquinamento delle zone in cui le donne avevano vissuto fra il 1999 e il 2006.
Dall’incrocio fra questi tre dati si è constatato che le anziane maggiormente esposte ai PM2,5 mostravano riduzioni più significative della materia bianca, indipendentemente dalla regione geografica di provenienza, dai dati demografici, dallo stato socioeconomico e dalla loro condizione clinica generale. Lo studio diretto da Jiu-Chiuan Chen è stato in grado di quantificare l’incidenza di questo invecchiamento cerebrale: il cervello delle anziane esposte al microparticolato era più vecchio di 1-2 anni rispetto a quello delle loro coetanee.
Via | Annals of Neurology