TO GO WITH AFP STORY BY LAURENT ABADIEA man shows a special sticker on a wine bottle on June 17, 2013 during the Vinexpo trade fair. With an hologram and a QR code (Quick Response Code), the labels are made to fight counterfeit wines. AFP PHOTO/ NICOLAS TUCAT (Photo credit should read NICOLAS TUCAT/AFP/Getty Images)
Dopo il raccolto “povero” del 2014, quest’anno l’Italia tornerà leader mondiale della produzione vitivinicola superando la Francia. Domenico Zonin, durante una conferenza stampa tenutasi la scorsa settimana in Franciacorta, ha illustrato quelle che sono le stime sulla produzione 2015.
I vigneti italiani forniranno 47 milioni di ettolitri di vino, contro i 46,5 milioni di ettolitri della Francia (-1% rispetto al 2014) e i 43 milioni di ettolitri della Spagna (-3%). Nelle parole di Zonin
[quote layout=”big”]“l’annata meteorologica ci consegna un’uva sana e abbondante, almeno rispetto alla media degli ultimi anni, e di qualità tra il buono e l’eccellente. Pur con tutte le cautele del caso perché siamo al 30% circa della raccolta e al termine della vendemmia manca ancora un mese”.
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Le condizioni climatiche favorevoli (inverno piovoso, primavera mite e estate calda) hanno favorito un raccolto abbondante, a differenza dell’estate 2014 particolarmente piovosa. Non solo un aumento quantitativo, ma anche qualitativo con un ritorno a gradazioni nella norma. Zonin ha spiegato come la strategia produttiva del Paese si orienti con decisione verso “la territorialità e le produzioni ed elevato valore aggiunto”.
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Secondo le previsioni, il 2016 dovrebbe portare a un incremento dell’export, ma, contestualmente, a una crescita del mercato interno. Il made in Italy (salvo problemi nelle ultime settimane di vendemmia e (secondo i dati Ismea e Uiv) potrebbe essere così tripartita: 40% ai 332 vini Doc e Docg, 30% ai 118 vini Igt e 30% ai vini da tavola.
Fra le regioni con il maggiore incremento spicca la Puglia con un +25%, mentre la Toscana con un –5% sembra essere l’unica in controtendenza. Il Veneto, con 9,1 milioni di ettolitri, sarà la regione più produttiva d’Italia contribuendo per quasi un quinto alla produzione nazionale.
Via | Corriere
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