TO GO WITH 'CLIMATE-WARMING-UN-COP21-INDIA', FOCUS BY TRUDY HARRIS In this photograph taken on October 28, 2015, Indian farmer Bhau Narayan Nipurte (L) works alongside his wife as they harvest paddy in a field on their farmland in the village of Ambhai in the Palghar District of Maharashtra, some 115kms north of Mumbai. Its Himalayan glaciers are melting fast, its agricultural heartland is drying up and its capital is choking on the world's filthiest air. Yet India's government is one of the few major economies refusing to pledge to cut greenhouse gas emissions, ahead of this month's major climate conference in Paris. Global warming is already changing the face of rapidly developing India, a nation forecast to become the world's most populous, overtaking China, in less than a decade. AFP PHOTO / Indranil MUKHERJEE (Photo credit should read INDRANIL MUKHERJEE/AFP/Getty Images)
[blogo-video id=”160592″ title=”L’India difronte ai cambiamenti climatici” content=”” provider=”askanews” image_url=”http://engine.mperience.net/cdn/static/img/tmnews/20151117_video_13523717.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”20151117_video_13523717″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTYwNTkyJyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PHNjcmlwdCB0eXBlPSJ0ZXh0L2phdmFzY3JpcHQiIHNyYz0iaHR0cDovL2VuZ2luZS5tcGVyaWVuY2UubmV0L0VuZ2luZVdpZGdldC9zY3JpcHRzL3dpZGdldF8xIj48L3NjcmlwdD48ZGl2IGNsYXNzPSJtcGVfd2lkZ2V0IiBkYXRhLW1wZT0ndHlwZT1wbGF5ZXJ8YXBwSWQ9MTl8dGFyZ2V0SWQ9MjAxNTExMTdfdmlkZW9fMTM1MjM3MTd8cGxheWVyT3B0aW9ucz17ImF1dG9wbGF5Ijoibm9uZSIsImFkdlVSTCI6Imh0dHA6Ly9vYXMucG9wdWxpc2VuZ2FnZS5jb20vMi92aWRlby5ibG9nby5pdC9hc2thbmV3cy9wbGF5ZXJAeDUwIiwidXNlSW1hU0RLIjp0cnVlfSc+PC9kaXY+PHN0eWxlPiNtcC12aWRlb19jb250ZW50X18xNjA1OTJ7cG9zaXRpb246IHJlbGF0aXZlO3BhZGRpbmctYm90dG9tOiA1Ni4yNSU7aGVpZ2h0OiAwICFpbXBvcnRhbnQ7b3ZlcmZsb3c6IGhpZGRlbjt3aWR0aDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O30gI21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2MDU5MiAuYnJpZCwgI21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2MDU5MiBpZnJhbWUge3Bvc2l0aW9uOiBhYnNvbHV0ZSAhaW1wb3J0YW50O3RvcDogMCAhaW1wb3J0YW50OyBsZWZ0OiAwICFpbXBvcnRhbnQ7d2lkdGg6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDtoZWlnaHQ6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDt9PC9zdHlsZT48L2Rpdj4=”]
Lo scioglimento dei ghiacciai himalayani sta costringendo l’India, il secondo Paese più popoloso del mondo, destinato a diventare il primo, a ripensare la propria produzione agricola. L’India di Narendra Modi continua a essere una delle poche economie mondiali a rifiutare impegni stringenti per tagliare le emissioni alla vigilia del vertice sul clima di Parigi.
“Nessuno ha meno responsabilità dell’India e dell’Africa per il riscaldamento globale e nessuno può essere meno consapevole di India e Africa rispetto ai cambiamenti climatici” ha dichiarato il premier indiano durante un recente vertice a Nuova Delhi.
Entro il 2025 l’India supererà la Cina divenendo la più popolosa nazione del Pianeta, ma lo scioglimento dei più grandi ghiacciai del mondo sta riducendo le scorte idriche, mentre sulle coste indiane l’innalzamento del livello del mare e le temperature più calde stanno mettendo a rischio la vita dei villaggi di pescatori. Il riscaldamento globale appare destinato a mutare radicalmente il volto di un’India che, nonostante lo sviluppo demografico delle sue metropoli, resta una nazione ancora fortemente rurale.
Una delle principali conseguenze, come spiega Shakil Ramsoo, ricercatore dell’Università del Kashmir, è il passaggio dei contadini “dalla coltivazione del riso, ad alto impatto idrico, a quelle dell’orticoltura perché quest’ultima richiede molta meno acqua”.
Le autorità indiane argomentano che sono le nazioni sviluppate a portare le maggiori responsabilità per i cambiamenti climatici e che sollecitare le nazioni in via di sviluppo a tagliare le proprie emissioni di gas serra è scorretto quanto ipocrita. Il governo di Delhi deve fare i conti con le esigenze crescenti di una popolazione di un miliardo e 250 milioni di persone, 300 milioni dei quali non hanno ancora accesso all’energia elettrica.
Al vertice sul clima di Parigi l’India, terzo più significativo produttore di gas serra, dovrebbe proporre di ridurre la sua intensità carbonica, l’indice che misura le emissioni di CO2 confrontandole con il Prodotto interno lordo, del 35% entro il 2030, invece di impegnarsi su un taglio assoluto delle emissioni.
Via | Askanews
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