
TURIN, ITALY - MAY 11: Vittorio Sgarbi attends "L'ombra del divino nell'arte contemporanea" book presentation during the 2012 International Book Fair of Torino (Salone Internazionale del Libro di Torino) on May 11, 2012 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
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Se non ci fosse un esposto alla procura di Ferrara si potrebbe pensare a uno scherzo di Carnevale in anticipo, ma è tutto vero: Vittorio Sgarbi è stato denunciato dagli animalisti dell’Aidaa (Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente) per il reiterato utilizzo del termine “capra” in senso dispregiativo.
L’associazione ambientalista ha chiesto ai pm della procura ferrarese di “verificare se l’uso spregiativo del termine capra che lo stesso critico d’arte usa a sproposito non sia un incitamento al maltrattamento di animali, oltre che un uso scorretto della lingua Italiana”. Gli animalisti aggiungono come l’ovino sia tra “gli animali più intelligenti che esistano”.
Da almeno un paio di decenni il noto critico d’arte utilizza il termine “capra” nei suoi alterchi in pubblico: sia quando viene intervistato, sia nelle trasmissioni delle quali è conduttore o ospite.
Appena ripresosi dal malore che lo ha colto mentre si trovava in viaggio lo scorso 17 dicembre, Sgarbi ha replicato all’Aidaa che gli chiede di “smetterla di usare impropriamente il nome capra come epiteto” affermando di condividerne pienamente la posizione:
“Infatti, avendo evitato di legare al sostantivo capra qualunque aggettivo, ho sempre inteso capra come un complimento, considerando di molto inferiori alcuni uomini. Suggerisco, comunque, all’Aidaa di fare un esposto anche contro Gesù Cristo che, identificandosi nel buon pastore, ha riconosciuto negli uomini le sue pecore”,
ha detto il critico d’arte.
Il legale di Sgarbi, Giampaolo Cicconi, ha spiegato come l’esposto di Lorenzo Croce, presidente dell’Associazione italiana difesa animali e ambiente, sia stato presentato ad autorità incompetente e ha inoltre specificato come anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sia oggetto dell’esposto per il suo reiterato utilizzo del termine “gufi” per indicare gli iettatori e tutti coloro che disapprovano il suo percorso riformista.
Via | Il Giornale