
Buildings are reflected in the waters of a garbage filled river in Manila on January 23, 2016. Plastic rubbish will outweigh fish in the oceans by 2050 unless the world takes drastic action to recycle the material, a report warned January 19, on the opening day of the annual gathering of the rich and powerful in the snow-clad Swiss ski resort of Davos. AFP PHOTO / NOEL CELIS / AFP / NOEL CELIS (Photo credit should read NOEL CELIS/AFP/Getty Images)
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Le immagini della fotogallery d’apertura sono state scattate qualche giorno fa a Manila. Il corso d’acqua della capitale delle Filippine è l’emblema dell’inquinamento da plastica delle acque che, secondo l’allarme lanciato dal World economic forum (Wef) di Davos e dalla MacArthur foundation, ha ormai raggiunto i 150 milioni di tonnellate. Secondo le proiezioni del WEF se il trend verrà confermato nei prossimi 34 anni, nel 2050 il peso della plastica scaricata in mare supererà quello dei pesci.
Cosa fare per ridurre questo problema? Si deve partire innanzitutto dall’imballaggio che rappresenta il 26% del totale della plastica utilizzata. Il modello della plastica usa e getta, secondo il rapporto The New Plastics Economy, produce una perdita economica quantificabile fra gli 80 e i 120 miliardi di dollari l’anno. A differenza di altri materiali la plastica ha un tasso di riciclaggio, appena il 14% del totale contro il 58% della carta, al 70% del ferro e al 90% dell’acciaio. Secondo il report, in Europa il tasso potrebbe quadruplicare e raggiungere il 58%.
Via | WEF