Vevey, SWITZERLAND: (FILES) Picture taken 23 August 2006 shows a sign of Nestle, the Swiss food giant, at the company's Headquarters in Vevey, Switzerland. Swiss food group Nestle said Wednesday 20 September 2006 that it would slash 645 jobs at a chocolate factory in the northern English city of York. The cuts, which amount to 26 percent of the workforce at the site, will start next year and continue until 2008, Nestle said in a company statement. The facility will continue to employ 1,800 staff. AFP PHOTO /FILES/ FABRICE COFFRINI (Photo credit should read FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images)
Dopo lo scandalo della plastica nelle barrette di Mars, oggi si apprende dai media americani che nei prodotti della Neslté sono stati rintracciati dei pezzetti di vetro. Secondo la multinazionale, il vetro potrebbe provenire dagli spinaci usati nella preparazione.
Come riporta il Wall Street Journal, la Nestlé ha richiamato circa 3 milioni di prodotti refrigerati (pizza e pasta). La decisione è stata presa dopo che diversi clienti americani hanno denunciato alla multinazionale delle contaminazioni di vetro negli alimenti.
I prodotti sospettati negli Usa sono cinque: le pizze DiGiorno e Lean Cuisine, e poi dei ravioli, delle lasagne e dei soufflé. In Canada, invece, il richiamo è inerente alle preparazioni del brand Delissio Pizza.
L’ “incidente” arriva in una fase di vulnerabilità per la Nesltè. Le sue vendite negli Stati Uniti, infatti, sono ostacolate da un dallaro più forte, che rende le esportazioni più costose.
Ma si registrano problemi di contaminazione anche per il mercato della birra. I lotti interessati “A116A074 e A256C148 “, distribuiti negli Stati Uniti dalla Constellation Brands Division Birra, sono stati anch’essi ritirati dal mercato. La società della birra Corona ha dichiarato in un comunicato stampa: “questa procedura riguarda un numero limitato di bottiglie di birra potenzialmente interessate e rappresentando meno di un decimo della bottiglie di birra Corona 12 once trasparenti extra immesse sul mercato”.
Ritornando al caso della Nestlè, Il Fatto Quotidiano, riporta il parere di Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Quest’ultimo afferma che urge fare chiarezza sull’eventuale importazione dei cibi contaminati sul nostro mercato.
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