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Gli Usa ratificano l’accordo di Parigi sul clima

WASHINGTON, DC - JUNE 25: U.S. President Barack Obama waves after he unveiled his climate plan June 25, 2013 at Georgetown University in Washington, DC. President Obama laid out his plan to diminish carbon pollution and prepare the country for the impacts of climate change. (Photo by Alex Wong/Getty Images)

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Nei suoi otto anni di presidenza Barack Obama ha palesato a più riprese la propria difficoltà nel gestire e nel rapportarsi alle crisi ambientali. Nelle ultime settimane del suo mandato, però, ha deciso di lasciare con un atto simbolico, quello della ratifica dell’accordo mondiale sul clima concluso il 12 dicembre 2015 al termine della Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici.

L’annuncio è avvenuto durante un incontro a margine del G20 di Hangzhou, nella Cina orientale.

Il presidente statunitense e il suo omologo cinese Xi Jinping, alla guida dei due paesi che più inquinano al mondo, hanno consegnato al segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon i documenti per la ratifica del trattato che mira a contenere il riscaldamento climatico.

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“Abbiamo presentato al segretario generale dell’Onu la ratifica dell’accordo di Parigi” ha detto il presidente cinese Xi Jinping. “La Cina e gli Stati Uniti sono i primi paesi del G20 ad avere redatto un rapporto di valutazione sulle produzioni da combustibili fossili”.

Dal canto suo Obama ha sottolineato come l’intesa raggiunta a Parigi sul clima potrà essere vista dalle generazioni future come il momento in cui è stato deciso di salvare il futuro della Terra. “Alla resa dei conti, l’accordo segnerà un punto di svolta per il nostro pianeta”, ha aggiunto poco dopo aver annunciato la ratifica del trattato anche da parte degli Stati Uniti, a margine del vertice del G20 ad Hangzhou.

Via | Askanews

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".