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Vila Autodromo, il quartiere che ha resistito agli espropri olimpici

Dal Brasile arriva una storia di resistenza alla prepotenza di chi organizza i Grandi Eventi. Il quartiere di Vila Autodromo doveva essere raso al suolo, spianato per lasciare il posto a un parcheggio del Centro Media che ha ospitato i giornalisti durante i Giochi Olimpici dello scorso agosto.

Nel progetto dell’organizzazione c’era il trasloco forzato dei suoi abitanti con compensazioni economiche piuttosto interessanti per chi si fosse reso disponibile a fare le valigie. La maggior parte delle 700 famiglie del luogo hanno accettato le offerte degli organizzatori, non Maria da Penha Macena, 50 anni, la donna simbolo della lotta per la difesa del quartiere carioca. Per la sua casa di due piani le erano stati offerti 2 milioni di reais (all’incirca 550 milioni di euro), cifra con la quale avrebbe potuto ricostruirsi una casa e una vita nel Parque Bandeirantes, come hanno fatto molti dei suoi ex vicini di casa.

Dopo la decisione presa nel giugno 2015 di demolire l’intero quartiere Maria ha deciso di resistere fisicamente all’esproprio. È stata aggredita, nella colluttazione ha subito la frattura di uno zigomo, ma non si è mai piegata. Attorno al suo coraggio si sono coagulate le 20 famiglie che hanno deciso di rimanere nella Vila Autodromo, ai confini del Media Center costruito all’interno del Parque Olimpico da Barra de Tijuca.

Alla fine hanno vinto loro: la maggior parte delle case sono state abbattute, ma i più coraggiosi non hanno dovuto fare le valigie e continuano a vivere in questa enclave all’interno dell’area olimpica.

“Non possono cambiare la vita delle persone per 20 giorni di competizione. Siamo stati l’unica comunità che ha resistito, qui nel Brasile e nel mondo e vogliamo che il Cio non ripeta questo approccio in altri luoghi”,

ha spiegato Nathalia Silva, la figlia di Maria, intervistata da Rui Hortelao di Sabado. Il vecchio villaggio di pescatori non c’è più, ma adesso, nell’enclave all’interno del Parco Olimpico, venti famiglie sono pronte per difendere la loro casa nel caso la speculazione edilizia lanci un nuovo assalto a Vila Autodromo.

Via | Sabado

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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