NEW YORK, NY - SEPTEMBER 21: Actor Leonardo DiCaprio participates in the People's Climate March on September 21, 2014 in New York City. The march, which calls for drastic political and economic changes to slow global warming, has been organized by a coalition of unions, activists, politicians and scientists. (Photo by Andrew Burton/Getty Images)
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Viene presentato quest’oggi, alle ore 17, alla Festa del cinema di Roma Punto di non ritorno (Before the flood), il documentario di Fisher Stevens che ha come assoluto protagonista Leonardo Di Caprio.
Il documentario non è certo una novità, specialmente per chi conosce l’enorme produzione di genere che in Italia possiamo vedere annualmente a Cinemambiente, ma il plusvalore è la presenza di Leonardo Di Caprio che mette a disposizione di questa produzione il suo volto e il suo carisma, con la speranza di riuscire a comunicare al pubblico nordamericano i pericoli connessi ai cambiamenti climatici.
Di Caprio racconta di essere cresciuto nella DownTown di Los Angeles e di avere trascorso molte ore della propria infanzia e adolescenza al Museo di Storia Naturale. Partendo dal racconto di un amore per la natura coltivato sin da ragazzo, l’attore premio Oscar per The Revenant racconta il suo viaggio dai ghiacci dell’Artico alle sabbie bituminose dell’Alberta, dalle grandi distese disboscate dell’Indonesia alle isole del Pacifico inghiottite dall’innalzamento del livello marino.
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Dopo l’anteprima romana, il documentario uscirà questa settimana negli Stati Uniti e nel Regno Unito e verrà trasmesso da National Geographic domenica 30 ottobre.
“Abbiamo l’ambizione di raccogliere il testimone di Al Gore. La situazione si è aggravata dopo Una scomoda verità. Dalle elezioni presidenziali 2012 fra Barack Obama e Mitt Romney il cambiamento climatico non è mai stato messo sul tavolo. Noi abbiamo deciso di fare un film per sensibilizzare il grande pubblico agli impatti già molto reali del fenomeno e della sua rapidità. Leonardo è un buon amasciatrore, può raggiungere un largo pubblico si spera essere ispiratore”,
ha detto a Le Monde il regista Fisher Stevens.
Via | Le Monde
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