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Auto elettriche: tonfo del mercato in Danimarca

Le auto elettriche crollano senza incentivi. Il mercato dei veicoli a zero emissioni in Danimarca è in crisi a causa della decisione del Governo di eliminare le agevolazioni statali. Prima nazione al mondo a promuovere una legislazione ambientalista nel 1995 e tra le nazioni più virtuose e concretamente impegnate in politiche di mobilità sostenibile, nel primo trimestre del 2017 ha registrato un calo del 60% rispetto allo stesso periodo del 2016. Nel frattempo il mercato europeo registra una crescita del 30% mentre la vicina di casa Svezia fa segnare un +80% di immatricolazioni. A essere particolarmente colpita dall’assenza di incentivi è stata Tesla che ha venduto 2.738 unità in Danimarca nel 2015 e solo 176 nel 2016.

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Secondo i piani originali del governo, le agevolazioni fiscali sarebbero dovute essere eliminate dal 2016 al 2020, con le auto elettriche trattate allo stesso modo delle auto a combustibile fossile. Duplice l’obiettivo: rimanere dentro i vincoli di bilancio e livellare la concorrenza. Ma il 18 aprile 2017, dopo aver preso atto del calo delle vendite, il governo ha deciso di modificare nuovamente le regole. La tassa di registrazione del 180% scende al 20% fino al 1 gennaio 2019 o al raggiungimento delle 5.000 auto elettriche vendute tra il 2016 e il 2018. Da quel momento la tassa di registrazione passerà al 65% nel 2020, al 90% nel 2021 e al 100% nel 2022.

La tassa di registrazione ammonta a circa il 50-60% del prezzo di mercato di una vettura ed è dovuta in due differenti misure: il 105% del valore per auto che hanno un prezzo fino a 76400 corone danese, circa 10.300 euro. Per prezzi di listino più alti, invece, si paga il 180% sugli importi fino a  76400 corone e il 180% sugli importi eccedenti. Oltre alla tassa di registrazione, in Danimarca ogni anno un proprietario passa una “green owner tax” basata sull’efficienza del veicolo (il numero di chilometri percorsi per ogni litro): varia da un massimo di 1.685 euro ogni sei mesi a un minimo di 11 euro. Qui tutti i dettagli.

 

Paolo Sperati

Nato nello sport, cresciuto nel motorsport, ora alle prese con auto e moto di tutti i giorni (o quasi). Laurea in comunicazione internazionale e sociologia passando per le esperienze più disparate: Datasport, Telenova, Eurosport, Infront, Mondiale SBK e Tourist Trophy. Più che la tecnica, che lascio ad esperti ed ingegneri, in un veicolo guardo la funzionalità e i consumi. Meglio se a emissioni zero. Perché la vita e (la Terra) è una sola. Sportivo praticante e problem solver di natura.

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Paolo Sperati

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