Secondo i dati pubblicati dalla European Automobile Manufacturers’ Association (ACEA) se in Europa si vendono poche auto elettriche e ibride plug in è principalmente una questione di costi: il prezzo dell’auto è ancora il fattore determinante nella scelta d’acquisto.
O, meglio, siccome le auto elettriche costano ancora molto non tutti se le possono permettere. L’ACEA ha fatto anche i conti, Paese per Paese (all’interno dell’UE) e ha scoperto che se il Pil pro capite è inferiore ai 18 mila euro la quota di mercato di elettriche e plug in è vicina allo zero.
Dove il Pil pro capite è superiore ai 35 mila euro la quota di mercato si aggira in media sull’1,8%. La media europea è dello 0,7%. I sei Paesi UE con cin il Pil pro capite più alto assorbono l’85% delle vendite di auto elettriche e ibride plug in.
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Questo ragionamento ACEA non lo fa per pura statistica ma, al contrario, per mandare un segnale al Parlamento Europeo che a breve voterà sugli obiettivi post 2020 di riduzione della CO2 nel settore dei trasporti privati.
Secondo l’associazione vanno bene i target, ma devono essere realistici: “Il Parlamento Europeo non deve perdere di vista il fatto che il mercato è guidato essenzialmente dai consumatori – spiega il segretario generale di ACEA Erik Jonnaert – Un passaggio naturale ai veicoli elettrici semplicemente non avverrà se non si prendono in considerazione le disponibilità economiche dei consumatori“.
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L’attuale proposta della Commissione Europea è quella di passare nei prossimi 12 anni (dal 2018 al 2030) dall’attuale 1% scarso di quota di mercato per l’elettrico ad un poco credibile (secondo l’ACEA) 30%. Il Parlamento sta spingendo per portare il target al 50%.
I dati ACEA mostrano che attualmente c’è una netta differenza tra il mercato dell’Europa occidentale e quello dell’Europa orientale, ma c’è anche differenza tra nord e sud. In Grecia, Italia e Spagna, ad esempio, la penetrazione dell’elettrico si ferma allo 0,2%, 0,2% e 0,6% rispettivamente.
“I membri del Parlamento Europeo non dovrebbero dimenticare l’impatto delle loro decisioni sulle persone – conclude Jonnaert – forzare l’elettrificazione potrebbe portare ad esclusione sociale in molti Paesi UE, riducendo la mobilità delle persone che più ne hanno bisogno“.
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