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Monopattini elettrici: in UK servirà la patente

Il Regno Unito sta per spingere il ricorso ai monopattini elettrici, in un progetto ben più ampio di incentivi alla mobilità sostenibile. I test sono in fase di partenza in molte delle città britanniche, ma potrebbe giungere una sorpresa poco gradita ai proprietari di questi mezzi leggeri. Sarà infatti necessaria un’apposita patente per poterli guidare.

Così come sottolinea TechRadar, il governo inglese classifica i monopattini elettrici come “mezzi di trasporto attivi”, il cui utilizzo sarà permesso sulle carreggiate stradali e sulle piste ciclabili. Ma sarà necessaria un’apposita patente – o, più precisamente, un patentino – per tutti gli utenti di età superiore ai 16 anni. Sotto a questa soglia anagrafica, i monopattini elettrici non potranno essere utilizzati.

Non è però tutto, poiché i piani del governo stanno già ricevendo una forte opposizione da alcuni gruppi di pressione. Non solo per la questione patente, quasi più una formalità per confermare la conoscenza del codice stradale, quanto per i trial che verranno condotti. Il Parliamentary Advisory Committee for Transport Safety (PACTS), un gruppo interparlamentare e bipartisan per il monitoraggio del settore dei trasporti, ha criticato la modalità con cui verranno condotti i primi test. La fase di sperimentazione avverrà infatti con monopattini pubblici e offerti da società di sharing, ma il PACTS teme che l’aumentata circolazione di questi mezzi spingerà molti privati a scendere in strada con i loro monopattini personali.

Ancora, il governo avrebbe imposto un limite massimo di 12.5 miglia per la velocità dei monopattini, ma la grande maggior parte dei modelli oggi in commercio è impostata sulle 15 miglia orarie. Non ultimo, il PACTS sottolinea come questi strumenti possano ridurre la sicurezza dei pedoni:

I monopattini elettrici rappresentano un rischio per i pedoni. Spesso vengono utilizzati sui marciapiedi e in altre zone pedonali, legalmente in alcune nazioni e illegalmente in altre. Lo vediamo già nel Regno Unito, sebbene qui l’ingresso nelle aree pedonali non sia formalmente consentito.

Fonte: TechRadar

marcogrigis

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