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Castelmola, Il borgo delle meraviglie - ecoblog.it
A pochi chilometri da Taormina si trova uno dei borghi più suggestivi della Sicilia orientale, tra rovine medievali, chiese rupestri e vino alla mandorla.
Abbarbicato su una terrazza naturale affacciata sul Mar Ionio, Castelmola è uno dei borghi più alti e affascinanti della costa orientale siciliana. Situato a sette chilometri da Taormina, il paese conserva un impianto urbano medievale perfettamente riconoscibile e una rete di stradine lastricate che si snoda tra chiese rupestri, resti normanni e balconi panoramici. Con poco più di 1.000 abitanti e una posizione privilegiata a metà strada tra Messina e Catania, il borgo ha saputo conservare un’identità propria, sospesa tra storia, natura e tradizione gastronomica.
Dal centro del paese, nelle giornate limpide, lo sguardo abbraccia la costa ionica fino al golfo di Naxos, con l’Etna sullo sfondo a disegnare un profilo netto e imponente. Il visitatore che arriva a Castelmola viene accolto da un arco in pietra antica, che segna l’ingresso in un luogo dove ogni scorcio è memoria, ogni passo una narrazione. In alto, tra i ruderi del castello, il tempo sembra essersi fermato.
Storia, chiese scavate nella roccia e un castello che guarda l’Etna
Castelmola custodisce un patrimonio architettonico e artistico che racconta secoli di dominazioni e devozione popolare. In posizione dominante sorge ciò che resta del Castello di Mola, eretto tra il IX e il X secolo. Le mura normanne e le tracce di insediamenti bizantini suggeriscono una continuità storica lunga più di mille anni. Un’iscrizione marmorea nel Duomo collega la struttura all’epoca dell’imperatore Costantino, mentre un’altra, sull’arco, testimonia la fedeltà del borgo nelle contese tra francesi e spagnoli.

Nel centro, la Piazza Sant’Antonio – detta anche piazza Belvedere – colpisce per la pavimentazione a mosaico in pietra bianca e lavica, realizzata nel 1954. Qui sorge l’ex chiesa, oggi Auditorium comunale, che ospita una collezione fotografica permanente dedicata al borgo.
Tra gli edifici religiosi si distingue la Cappella della Madonna della Scala, una piccola chiesa scavata nella roccia che custodisce un dipinto votivo di epoca incerta, collocato su un altare in marmo. Più in alto, la Chiesa di San Biagio, addossata alla roccia, si affaccia su un belvedere che domina l’Etna e la costa. All’interno, un affresco settecentesco raffigura la Madonna col Bambino accanto al santo patrono.
Il Duomo di San Nicolò di Bari, costruito in stile romanico-gotico, presenta decorazioni interne di rilievo: altari in marmo, un pulpito in legno intarsiato e una serie di tele dedicate alla vita dei santi, tra cui una raffigurante Maria Maddalena. Dalla scalinata esterna, lo sguardo spazia fino alla cima innevata dell’Etna.
La Chiesa di San Giorgio, riconoscibile per il campanile con pinnacoli piramidali, conserva una statua dell’Immacolata risalente al Settecento. Infine, la Chiesa della Santissima Annunziata, fondata nel 1100 da Ruggero il Normanno, viene aperta solo nei primi giorni di agosto, in occasione della festa dell’Assunta, mantenendo intatta la sua aura sacra.
Il vino alla mandorla e la festa di San Giorgio
Accanto ai tesori storici e artistici, Castelmola ha saputo coltivare una tradizione gastronomica radicata e identitaria. Il protagonista assoluto è il celebre vino alla mandorla, nato dalla ricetta attribuita a Don Vincenzo Blandano, primo locandiere del borgo. Preparato con vino bianco secco, mandorle amare, agrumi e aromi naturali, il liquore è oggi un simbolo locale, offerto in ogni bar e bottega del centro.
Tra i dolci, spiccano le chiazzate – mandorle caramellate dal sapore intenso – e le caddure, ciambelle pasquali con uovo intero inserito nella pasta, tipiche del periodo primaverile. Queste specialità raccontano una Sicilia familiare, fatta di ricette trasmesse a voce e mani che impastano ogni anno le stesse forme, gli stessi profumi.
Il calendario di Castelmola è scandito da feste religiose e momenti folklorici. Il 23 aprile si celebra San Giorgio, patrono del paese. Le strade si riempiono di bancarelle, musiche popolari e processioni, creando un’atmosfera che unisce sacralità e convivialità, con la partecipazione attiva dei residenti e dei visitatori.
Castelmola, con le sue chiese scolpite nella pietra, le terrazze panoramiche e il profumo dolce delle mandorle tostate, rappresenta un frammento autentico di Sicilia, sospeso tra cielo e mare, tra fede e memoria. Un luogo dove la bellezza non è solo da vedere, ma da vivere a piccoli sorsi.