
E' il pericolo dell'estate 2025. Attacca gli organi vitali - ecoblog.it
Le temperature estreme possono compromettere la regolazione del calore corporeo e causare danni seri, specie nei soggetti fragili. Crampi, congestione, disidratazione e colpo di calore sono tra i rischi più frequenti.
Le ondate di calore che stanno colpendo diverse città italiane, con punte ben oltre le medie stagionali, stanno sollevando preoccupazione tra gli esperti. A dare l’allarme sono i medici della Società Italiana di medicina ambientale (Sima), che mettono in guardia sui possibili effetti negativi per l’organismo umano, anche gravi, come danni a cervello e organi vitali. Il corpo umano dispone di meccanismi di difesa, come la sudorazione, per mantenere stabile la temperatura interna, ma in condizioni di caldo eccessivo e umidità elevata questi meccanismi possono andare in tilt, con conseguenze anche serie sulla salute.
Crampi, insolazioni e disidratazione: cosa accade al corpo esposto al caldo
Secondo quanto spiegato da Alessandro Miani, presidente della Sima, il calore estremo può compromettere il sistema di termoregolazione, rendendo inefficace la naturale dispersione di calore tramite il sudore. Quando il sudore non riesce più a evaporare, per esempio in presenza di forte umidità, il calore corporeo si accumula, mettendo a rischio organi interni e cervello. I sintomi iniziali sono spesso sottovalutati: si parte con crampi muscolari, dovuti alla perdita di sali minerali attraverso la sudorazione, fino ad arrivare a edemi, cioè gonfiori causati da ritenzione di liquidi negli arti inferiori, segnale di vasodilatazione prolungata.
Anche l’insolazione può causare fastidi evidenti: eritemi, ustioni, a volte associati a sintomi simili al colpo di calore. I più fragili, come anziani o persone con patologie croniche, sono soggetti a rischi maggiori, specialmente se non assumono liquidi a sufficienza.

La disidratazione, poi, è uno dei problemi più diffusi durante le giornate torride. Si presenta con sete intensa, vertigini, ansia, crampi, debolezza, palpitazioni e pressione bassa. In alcuni casi, il corpo può arrivare a uno stato di collasso termico, con mal di testa, nausea, vomito, confusione mentale e nei casi peggiori, perdita di coscienza. Questo quadro clinico corrisponde al cosiddetto colpo di calore, emergenza medica che richiede un intervento immediato. Attenzione anche alla congestione, spesso causata dall’assunzione di bevande ghiacciate a stomaco caldo: può provocare sudorazione improvvisa, senso di malessere e dolore toracico.
Chi è più esposto ai rischi: anziani, fragili e persone sotto farmaco
Come ha spiegato Pier Luigi Bartoletti, medico e vice segretario nazionale della Fimmg, gli over 65 e chi assume farmaci corticosteroidi sono i soggetti più esposti. In loro, la capacità di termoregolazione è ridotta e la resistenza allo stress termico è minore. I medici di famiglia consigliano a questi soggetti di restare in casa durante le ore più calde, specie quando il bollettino delle ondate di calore indica livelli critici.
L’aumento dei decessi tra le persone fragili durante le ondate di calore non è un’ipotesi: già nel 2003, in Italia, uno studio ha evidenziato un aumento significativo della mortalità in concomitanza con periodi prolungati di alte temperature. Oggi, l’uso diffuso di aria condizionata ha migliorato la situazione, ma restano dei rischi. Gli sbalzi termici eccessivi, come il passaggio improvviso da 35 gradi all’esterno a 20 gradi in ambienti climatizzati, possono causare malesseri acuti, fino alla congestione.
L’idratazione continua è la prima contromisura, insieme a docce frequenti con acqua tiepida, abiti leggeri in fibre naturali e un consumo maggiore di alimenti ricchi d’acqua come frutta e verdura. L’asfalto e le superfici roventi rilasciano calore che colpisce direttamente piedi e gambe, aumentando la percezione di calore e il rischio di collasso.