
Vacanze in crisi, anche le spiagge diventano off limits per molti - ecoblog.it
Spiaggia libera o stabilimento? Ecco tutto ciò che si può e non si può fare al mare secondo la legge: accesso alla battigia, animali, ombrelloni, fumo, cibo e altro ancora.
Ogni estate, in spiaggia, si ripetono gli stessi dubbi. Si può passare attraverso uno stabilimento per andare al mare senza pagare? È legale piantare l’ombrellone sulla battigia? I cani possono stare sotto l’ombrellone con noi? L’Unione nazionale consumatori ha raccolto una serie di risposte precise e puntuali, sintetizzate in un ebook gratuito con circa 50 domande e risposte a cura di Massimiliano Dona. Il documento si intitola “Diritti in spiaggia” ed è disponibile liberamente. Le risposte partono da un concetto centrale: la spiaggia è un bene pubblico e ogni cittadino ha diritto di accedere al mare liberamente. Ma vediamo cosa stabilisce la legge.
Accesso, battigia e uso della spiaggia: cosa dice la normativa
L’accesso al mare è considerato un diritto garantito. Anche quando un tratto di litorale è affidato in concessione a uno stabilimento balneare, il gestore è obbligato a consentire il passaggio gratuito per raggiungere la battigia. Vietare l’accesso o chiedere un pagamento è illegale. Lo prevede l’articolo 11 della legge n. 217/2011 e l’art. 1 comma 251 della legge n. 296/2006. In caso di rifiuto o richieste abusive, è possibile chiamare i vigili urbani per un intervento sul posto.
Diverso è il discorso per l’utilizzo dei servizi dello stabilimento come ombrelloni, docce o lettini: in quel caso è legittimo che venga richiesto un pagamento. Ma per un semplice passaggio, nessun ticket è dovuto. La legge è meno chiara, invece, quando si parla di fermare un asciugamano sulla battigia o di sostare a pochi metri dall’acqua: non esistono indicazioni precise. Alcuni comuni o regioni stabiliscono che i primi 5 metri dalla battigia debbano rimanere liberi per i soccorsi. Questo divieto, quando presente, vale per tutti, stabilimenti compresi.

Lasciare ombrelloni o oggetti in spiaggia durante la notte, o per più giorni, non è mai ammesso. Si tratta di occupazione abusiva del demanio e le forze dell’ordine possono sequestrare tutto. Anche i giochi sulla spiaggia sono regolati localmente: se non ci sono divieti espliciti, sono ammessi purché non disturbino gli altri bagnanti. Le reti da beach volley, ad esempio, vanno rimosse subito dopo l’uso, salvo autorizzazioni specifiche da parte del Comune.
Cani, cibo, fumo e altri comportamenti: regole e divieti da conoscere
Non esiste una legge nazionale che vieti ai cani l’accesso alle spiagge, né alle acque demaniali. Se il Comune o la Capitaneria di Porto non impongono divieti, gli animali possono accedere purché al guinzaglio e, se richiesto, con museruola. Gli stabilimenti privati, invece, possono scegliere se accettarli o meno. Cani guida e da salvataggio sono sempre ammessi, anche dove vige il divieto.
Sul fronte alimentare, la legge non vieta di mangiare in spiaggia. È permesso portare cibo e bevande, anche negli stabilimenti, sebbene i gestori possano regolamentare il consumo per motivi igienici o di decoro. Non è permesso allestire banchetti, picnic o barbecue in stile campeggio, ma un panino o una bibita non possono essere vietati. I rifiuti devono ovviamente essere smaltiti correttamente, anche se il cibo è biodegradabile.
Per quanto riguarda il fumo, non esiste un divieto nazionale valido per le spiagge. È consentito fumare, salvo ordinanze locali che lo vietino. Molti comuni italiani stanno approvando regole per creare zone smoke-free. In ogni caso, è sempre vietato abbandonare mozziconi nella sabbia. Un comportamento sanzionabile che incide gravemente sull’ambiente e sulla pulizia del litorale.
Ogni estate porta con sé nuove ordinanze, e i regolamenti possono variare da Comune a Comune. Per non sbagliare, è bene consultare i cartelli in spiaggia o rivolgersi al proprio Comune di riferimento. Sapere cosa si può fare – e cosa no – è il modo migliore per godersi il mare senza imprevisti.