
Stanno invadendo tutte le case e attaccano frutta e verdura -ecoblog.it
La presenza invasiva della cimice asiatica (Halyomorpha halys) sta diventando un problema sempre più rilevante nelle abitazioni e negli orti italiani. Questo insetto, originario dell’Asia orientale, si è rapidamente diffuso in Europa a partire dai primi anni Duemila, causando danni significativi alle colture e creando fastidi nelle case, soprattutto nei mesi autunnali. Scopriamo come riconoscerla, perché invade le abitazioni e quali strategie adottare per difendersi efficacemente da questo nuovo “nemico”.
La cimice asiatica si distingue per il suo corpo a scudo, con una lunghezza che varia tra 12 e 17 millimetri, e una colorazione bruno-grigiastra caratterizzata da punteggiature scure sul dorso e margini dell’addome striati di bianco e marrone. Le antenne presentano bande chiare e scure visibili, mentre la cimice verde autoctona (Nezara viridula), più piccola (10-13 mm) e di colore verde acceso, è priva di queste striature e bande.
Un altro elemento distintivo è il periodo di maggiore attività: la cimice verde tende a manifestarsi principalmente in estate, mentre la cimice asiatica resiste fino all’autunno inoltrato, momento in cui cerca rifugio nelle abitazioni per superare l’inverno. Inoltre, la cimice verde preferisce piante ornamentali, mentre la cimice asiatica è particolarmente dannosa per orti e frutteti.
L’invasione domestica: perché la cimice asiatica entra nelle case
Con l’abbassarsi delle temperature, la cimice asiatica cerca ambienti caldi dove rifugiarsi. Le abitazioni diventano quindi un rifugio privilegiato: le piccole fessure nei serramenti, gli stipiti delle finestre, le crepe nei muri e le intercapedini sono porte d’accesso ideali. Una volta dentro, questi insetti si nascondono dietro tende, mobili o nelle pieghe di tapparelle e zanzariere.

Sebbene non siano pericolose per l’uomo né veicolino malattie, la loro presenza è spesso fastidiosa, soprattutto per l’odore pungente che rilasciano quando si sentono minacciate o vengono schiacciate. Questo odore è un meccanismo di difesa che le rende particolarmente sgradevoli in ambienti domestici.
La cimice asiatica rappresenta una seria minaccia per la produzione agricola. Le punture del suo apparato boccale perforano i tessuti delle piante per succhiarne la linfa, causando alterazioni nel frutto o nella verdura che diventano immangiabili o invendibili. Le colture più colpite includono mele, pere, pesche, kiwi, pomodori, fagioli e peperoni.
La femmina di questa cimice può deporre fino a 400 uova sulle foglie, dando origine a neanidi che crescono rapidamente e si uniscono agli adulti nel danneggiare le piante. Oltre alla perdita di linfa, le punture aprono la strada a infezioni secondarie e agenti patogeni, aggravando ulteriormente il deterioramento delle colture.
Per limitare i danni, è possibile adottare metodi naturali e sostenibili. Piantare specie repellenti come menta, basilico, tanaceto e rosmarino può aiutare a scoraggiare la presenza dell’insetto nel giardino o nell’orto. Gli oli essenziali di Neem, menta piperita ed eucalipto sono efficaci se spruzzati su davanzali e infissi, mentre favorire la presenza di predatori naturali come uccelli, vespe parassitoidi e piccoli rettili contribuisce a un controllo biologico.
La prevenzione rimane la strategia più efficace per evitare che la cimice asiatica entri nelle abitazioni. È fondamentale sigillare ogni possibile punto d’accesso, come fessure nei muri, crepe nei serramenti, prese d’aria non protette e intercapedini. L’installazione di zanzariere ben aderenti e il controllo regolare delle guarnizioni di porte e finestre sono misure indispensabili.