
Se non hai questo requisito ora non puoi più guidare - ecoblog.it
Le proposte sul rinnovo della patente non sono ancora legge, ma il Parlamento valuta controlli più rigidi e scadenze anticipate. Ecco lo scenario attuale.
Negli ultimi mesi si è riacceso il dibattito sulla patente di guida per gli over 75, con nuove ipotesi all’esame di Parlamento e Ministero delle Infrastrutture. Sebbene al momento nessuna norma sia stata approvata, alcuni segnali indicano che il sistema di rinnovo delle patenti per gli anziani potrebbe subire modifiche. L’attenzione si concentra soprattutto sulla fascia compresa tra i 75 e gli 80 anni, un intervallo finora regolato da controlli ogni tre anni, che potrebbe essere anticipato a due.
Attualmente il rinnovo avviene ogni dieci anni fino ai 50 anni, ogni cinque anni fino ai 70, ogni tre fino agli 80 e poi ogni due. Il cambiamento che si prospetta riguarda proprio l’anticipo del rinnovo biennale già a partire dai 75 anni, in linea con le direttive europee 2025, che spingono per un rafforzamento dei controlli medici a partire dai 65 anni. Si tratterebbe, secondo le indiscrezioni, di una modifica tecnica ma con importanti conseguenze per centinaia di migliaia di automobilisti.
Patente dopo i 75 anni: cosa si valuta e perché
La questione del rinnovo per gli over 75 è legata a un’esigenza crescente: garantire sicurezza sulle strade senza discriminare chi, pur in età avanzata, conserva buone capacità alla guida. Le nuove linee guida dell’Unione Europea non impongono limiti di età fissi, ma raccomandano verifiche regolari su vista, riflessi, udito e abilità cognitive già dai 65 anni. Questo ha spinto il Ministero delle Infrastrutture, oggi guidato da Matteo Salvini, a valutare un adeguamento del calendario dei rinnovi per chi supera i 75 anni.

Non si tratta di un provvedimento già in vigore, né di una proposta formalizzata: nessun disegno di legge è stato presentato ufficialmente in Parlamento. Ma i tecnici del ministero starebbero analizzando l’impatto di una revisione delle scadenze, che porterebbe il rinnovo biennale già a 75 anni, anziché a 80. L’intento sarebbe quello di anticipare i controlli medici più approfonditi, limitando al contempo i margini di rischio legati all’età.
Secondo alcune fonti, si tratterebbe di un’ipotesi interna, non ancora comunicata agli organi ufficiali per evitare allarmismi. Le valutazioni in corso tengono conto anche della difficoltà pratica per molti anziani di affrontare iter più frequenti, soprattutto in zone poco servite o con scarsa disponibilità di medici autorizzati.
Controlli più severi o nuove regole? Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
La possibilità di un cambiamento normativo nel breve periodo resta remota, ma la direzione intrapresa è chiara. È probabile che, prima di intervenire sulle scadenze del rinnovo, il legislatore punti su un rafforzamento degli accertamenti medici, rendendo più strutturati i controlli sanitari previsti dalla visita per la patente. I medici autorizzati potrebbero dover applicare test più completi, con particolare attenzione alle funzioni cognitive.
Le modifiche, se mai entreranno in vigore, non riguarderanno solo gli over 75, ma potrebbero estendersi progressivamente anche a chi ha superato i 65 anni. Questo in base al principio, già promosso dall’Europa, secondo cui la valutazione dell’idoneità alla guida deve basarsi sulle condizioni individuali, non sull’età anagrafica.
Ad oggi, quindi, non esiste alcun obbligo nuovo per gli automobilisti anziani. Ma la discussione in corso segna una tendenza precisa: controlli più regolari, un possibile anticipo delle scadenze e maggiore attenzione alle capacità psico-fisiche di chi guida. Il quadro normativo potrebbe cambiare, ma serviranno tempo, confronti e un’ampia condivisione parlamentare.