
Nuova allerta negli ospedali, il nuovo virus è letale: scoperta choc in questa città ecoblog.it
Un’allerta sanitaria è stata lanciata dopo la tragica morte di due neonati prematuri nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’Ospedale di Bolzano.
Le vittime hanno contratto un’infezione nosocomiale da Serratia marcescens, un batterio Gram-negativo noto per causare gravi epidemie in ambienti ospedalieri, specialmente nelle unità neonatali. Il batterio Serratia marcescens, appartenente alla famiglia Enterobacteriaceae, è un patogeno opportunista che di norma non provoca malattie gravi negli adulti sani, ma rappresenta un rischio elevato per i neonati fragili e immunocompromessi, soprattutto se prematuri.
Nei piccoli pazienti, può scatenare una vasta gamma di infezioni, tra cui cheratiti, congiuntiviti, infezioni cutanee, del tratto urinario, polmoniti, meningiti e, in casi estremi, sepsi generalizzate letali. Le due vittime di Bolzano, nate con un peso inferiore ai 1500 grammi, hanno sviluppato proprio una sepsi da Serratia, complicanza che ha avuto esito fatale. La rapida progressione dell’infezione è stata favorita dall’immaturità del loro sistema immunitario e dalla vulnerabilità tipica dei neonati pretermine.
Attualmente, le indagini puntano a identificare la fonte del contagio, con sospetti che ricadono principalmente sulle pratiche igieniche del personale sanitario: le mani contaminate rappresentano infatti uno tra i veicoli più comuni di trasmissione del batterio.
Le caratteristiche del batterio e la sua diffusione negli ambienti ospedalieri
Serratia marcescens è in grado di sopravvivere in ambienti umidi e si ritrova spesso in lavandini, rubinetti, sistemi di condizionamento, apparecchiature mediche come broncoscopi e nebulizzatori, ma anche in distributori di sapone e shampoo per bambini. La sua capacità di produrre un pigmento rosso – la prodigiosina – lo rende riconoscibile sulle superfici in cui prolifera, dove forma pellicole vischiose alimentate da residui di sapone e sostanze grasse.

Studi recenti sottolineano come la chiave per contenere la diffusione di questo patogeno stia nella diagnosi precoce e nell’adozione tempestiva di rigorose misure di controllo delle infezioni. I neonati prematuri sono particolarmente esposti al rischio di infezione da Serratia marcescens a causa di diversi fattori: l’immaturità del sistema immunitario, il basso peso alla nascita, la lunga durata della degenza ospedaliera e l’uso di antibiotici ad ampio spettro, spesso somministrati prima di identificare con precisione il patogeno.
Un ulteriore elemento di criticità è rappresentato dalla crescente resistenza del batterio agli antibiotici. Serratia marcescens possiede una resistenza intrinseca a classi importanti di farmaci, come alcuni β-lattamici (amoxicillina, penicillina, cefalosporine) e tetracicline, e sta sviluppando una resistenza crescente anche verso antibiotici tradizionalmente efficaci come gentamicina e tobramicina. Questa situazione ha spinto l’Organizzazione Mondiale della Sanità a inserire i batteri del genere Serratia nel gruppo dei patogeni prioritari per la salute pubblica, sottolineando l’urgenza di nuove terapie antibiotiche efficaci.