
Allarme radiazioni, questi 5 smartphone mettono a rischio la tua salute - ecoblog.it
Una ricerca aggiornata al 2025 rivela quali sono i telefoni con indice SAR più elevato: tra i marchi compaiono anche Samsung, Apple e Google.
Gli smartphone fanno parte della vita quotidiana, ma il loro utilizzo comporta inevitabilmente un’esposizione a radiazioni a radiofrequenza (RFR). Questo non significa che si tratti di un pericolo diretto: tutti i dispositivi commercializzati in Europa e negli Stati Uniti devono rispettare soglie precise, fissate a 2 W/kg in UE e 1,6 W/kg negli USA. Si tratta di limiti pensati per garantire la sicurezza degli utenti, ed è proprio grazie a queste regole che non si registrano rischi concreti per la salute nel normale impiego dei telefoni. Eppure, non tutti i dispositivi emettono lo stesso livello di radiazioni. Alcuni modelli si collocano più vicini ai limiti imposti dalla normativa, altri restano ampiamente al di sotto. A rivelarlo sono studi e monitoraggi condotti da enti come il Bundesamt für Strahlenschutz in Germania e analisi indipendenti come quelle di Bodywell, che nel 2025 hanno pubblicato nuove tabelle di riferimento.
I dati aggiornati e i modelli più esposti
Secondo i rilievi più recenti, in testa alla classifica c’è il Motorola Edge, che con un valore di 1,79 W/kg si avvicina molto al limite europeo e supera quello statunitense, pur restando in regola con la normativa europea. Subito dietro si posizionano lo ZTE Axon 11 5G con 1,59 W/kg e l’OnePlus 6T con 1,55 W/kg.

La lista comprende anche modelli di marchi molto diffusi. Samsung compare più volte con i Galaxy A13, S24, S24 Ultra e S22 Plus, tutti tra 1,19 e 1,27 W/kg. Anche Apple è presente con l’iPhone 13 Pro e l’iPhone 13 Mini, entrambi sopra 1,19 W/kg. Non manca Google, rappresentata dal Pixel 7a, con un valore simile a quello degli iPhone. Questi dati dimostrano come, pur rispettando le soglie imposte, alcuni modelli tendano ad avere livelli di emissione più alti rispetto alla media. È utile ricordare che valori SAR inferiori indicano un’esposizione minore durante l’uso quotidiano, e dunque una scelta più prudente per chi è attento a questi aspetti.
Radiazioni e salute: cosa dicono gli studi
Quando si parla di radiazioni e smartphone, spesso emergono timori legati a malattie gravi come i tumori. La comunità scientifica, però, è chiara: non esiste alcuna evidenza che colleghi l’uso del cellulare a un aumento di rischio oncologico. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, dopo aver esaminato oltre 5.000 studi pubblicati tra il 1994 e il 2022, ha stabilito che non vi è alcuna correlazione diretta tra esposizione prolungata e tumori cerebrali. Detto questo, restano valide alcune buone pratiche. Usare gli auricolari o il vivavoce durante le chiamate, evitare di dormire con lo smartphone acceso vicino al cuscino e ridurre i tempi di esposizione diretta sono comportamenti che contribuiscono ad abbassare ulteriormente l’impatto delle radiazioni sul corpo.
Non mancano poi episodi che ricordano quanto la questione sia seguita dalle autorità: nel 2023, ad esempio, Apple fu costretta a ritirare temporaneamente l’iPhone 12 dal mercato francese a causa di valori sopra i limiti nazionali. Più di recente, alcune ricerche, come quella dell’Università di Ginevra, hanno ipotizzato possibili effetti sul lungo periodo, soprattutto in relazione alla fertilità maschile. Il tema, quindi, resta aperto e monitorato, ma le regole attuali permettono di usare gli smartphone senza timori immediati per la salute. La differenza, semmai, sta nella consapevolezza: conoscere i valori SAR dei modelli più diffusi significa poter scegliere con maggiore attenzione, bilanciando prestazioni tecnologiche e sicurezza.