
Non usare mai più questi utensili in cucina: ci rimetti la salute - ecoblog.it
Non usare mai più questi utensili in cucina per la tua salute: taglieri di plastica, microplastiche invisibili nel cibo.
Tra gli strumenti più diffusi e apparentemente innocui, il tagliere di plastica è uno dei principali responsabili dell’esposizione a contaminanti silenti. I segni lasciati dai coltelli creano minuscole particelle di plastica che finiscono nel cibo. Queste sono le famigerate microplastiche, ormai presenti in acqua, alimenti e persino nell’aria domestica. Uno studio dell’Università di Newcastle ha stimato che un individuo ingerisca mediamente circa 5 grammi di plastica a settimana, equivalente a una carta di credito.
Le microplastiche non si limitano a un problema ambientale. Numerose ricerche dimostrano che possono alterare il metabolismo, favorire stati infiammatori e interferire con gli ormoni, incrementando il rischio di patologie croniche. Il dottor Sethi avverte che il pericolo cresce con gli anni di utilizzo degli utensili in plastica e consiglia di sostituirli con materiali più sicuri come legno e bambù, noti per le loro proprietà antibatteriche naturali, o il vetro, che pur essendo igienico può risultare meno pratico per via della tendenza a smussare le lame.
Padelle antiaderenti e PFAS: un rischio nascosto
Le padelle antiaderenti sono presenti nella maggior parte delle cucine, ma possono diventare pericolose quando il rivestimento si usura. Le padelle più datate spesso contengono PFOA, sostanza classificata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come cancerogena per l’uomo. Anche le versioni più recenti, se graffiate, possono rilasciare particelle di rivestimento contenenti PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche). Note come “sostanze chimiche eterne” per la loro persistenza nell’ambiente e nell’organismo.
Studi pubblicati su riviste scientifiche come Environmental Health Perspectives collegano l’esposizione ai PFAS a disturbi della fertilità, alterazioni tiroidee, compromissione del sistema immunitario e un aumento del rischio di tumori, tra cui quelli al rene e al testicolo. Di fronte a queste evidenze, l’Unione Europea ha avviato un processo di restrizione storico, definito dagli esperti come “la più grande limitazione chimica della storia dell’UE”. Nel frattempo, Sethi raccomanda di ridurre l’uso di padelle antiaderenti rovinate e di preferire alternative più sicure e durature come acciaio inox, ghisa (che con una corretta manutenzione può sviluppare una naturale antiaderenza) o ceramica pura, priva di rivestimenti sintetici.

Il messaggio di Sethi è chiaro: con piccole modifiche quotidiane è possibile ridurre sensibilmente l’esposizione a microplastiche e sostanze chimiche dannose. Sostituire i taglieri di plastica usurati con quelli in legno o bambù, evitare l’uso di padelle antiaderenti rovinate e scegliere materiali naturali o più duraturi permette di creare un ambiente domestico più sicuro e salubre.
Queste raccomandazioni si inseriscono in un quadro più ampio di attenzione alla salute ambientale e personale. Con la consapevolezza che la prevenzione parte anche dagli oggetti di uso comune, che spesso diamo per scontati.