
Bonus cani e gatti: a chi spetta davvero l’aiuto per le spese veterinarie - ecoblog.it
Il bonus cani e gatti 2024 sostiene gli anziani con redditi bassi nelle spese veterinarie. Scopri i requisiti, l’importo e quando sarà disponibile nelle varie regioni italiane.
Un aiuto concreto per chi vive con un animale domestico ma fatica a sostenere le spese veterinarie. È questa la finalità del Bonus cani e gatti 2024, una misura introdotta dalla Legge di Bilancio per supportare i cittadini con redditi bassi e in particolare gli over 65 che possiedono un cane o un gatto.
Il provvedimento, finanziato con un fondo di 250.000 euro annui fino al 2026, è stato inserito tra gli interventi di carattere sociale e ambientale previsti per l’anno in corso e sarà gestito a livello regionale. L’obiettivo è quello di alleggerire i costi delle cure veterinarie — dalle visite ai farmaci, fino agli interventi chirurgici — per le persone in difficoltà economica che convivono con un animale da compagnia.
Il Decreto Anziani, pubblicato a marzo 2024, ha definito con maggiore precisione i criteri di accesso e la platea dei beneficiari, introducendo limiti di età, reddito e condizioni familiari specifiche.
Requisiti per ottenere il Bonus animali domestici 2024
Il Bonus cani e gatti non è destinato a tutti i proprietari di animali, ma solo a una categoria precisa di cittadini. Potranno accedere al contributo:
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i cittadini con età pari o superiore a 65 anni;
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coloro che presentano un ISEE inferiore a 16.215 euro;
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le persone sole che vivono con un cane o un gatto adottato da un canile o rifugio.
Il governo ha scelto di indirizzare la misura principalmente agli anziani che vivono in condizioni di isolamento o difficoltà economica, riconoscendo il valore affettivo e terapeutico degli animali domestici. Per molti di loro, infatti, un cane o un gatto rappresentano una compagnia insostituibile, ma anche una spesa non sempre sostenibile.

Secondo quanto previsto dal Decreto legislativo 15 marzo 2024 n. 29, il Ministero della Salute dovrà pubblicare entro sei mesi un decreto attuativo con l’indicazione esatta degli importi e delle modalità di richiesta. Questo significa che, salvo ritardi, il bonus sarà pienamente operativo entro metà settembre 2024.
Ogni regione sarà responsabile della gestione e della distribuzione dei fondi, attraverso procedure che potranno variare localmente. Saranno dunque i comuni e le ASL territoriali a fornire i moduli di domanda e a verificare i requisiti.
Come funzionerà il Bonus e cosa si potrà coprire
Il Bonus cani e gatti 2024 è pensato per coprire parte delle spese veterinarie sostenute dai proprietari aventi diritto. Non si tratta quindi di un’erogazione diretta di denaro, ma di un rimborso parziale o totale per le cure degli animali. Il fondo potrà coprire:
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visite veterinarie periodiche o d’urgenza,
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acquisto di farmaci,
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interventi chirurgici o trattamenti specialistici,
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vaccinazioni obbligatorie o spese legate alla microchippatura.
La misura mira anche a ridurre l’abbandono degli animali, un problema ancora diffuso in Italia, favorendo l’adozione di cani e gatti dai rifugi e dai canili. Proprio per questo, uno dei requisiti fondamentali è che l’animale provenga da una struttura pubblica o convenzionata, non da allevamenti o acquisti privati.
Il Ministero della Salute ha specificato che la gestione dei fondi sarà monitorata costantemente e che, a seconda dei risultati, il finanziamento potrà essere esteso oltre il 2026. L’iniziativa, nata in via sperimentale, si inserisce in una serie di interventi volti a favorire il benessere animale e la tutela sociale delle persone anziane.
Al momento, non sono ancora note le cifre precise del contributo né le tempistiche per la presentazione delle domande, ma l’attesa per il decreto ministeriale è alta. Le associazioni animaliste hanno espresso soddisfazione per l’introduzione del bonus, considerandolo un passo importante verso una maggiore responsabilità pubblica nella cura degli animali domestici.
Quando entrerà in vigore, il Bonus cani e gatti rappresenterà un aiuto concreto per migliaia di famiglie italiane, soprattutto per chi vive solo e considera il proprio animale non solo una compagnia, ma parte integrante della vita quotidiana.