Mobili bucati e travi a rischio, è il nemico invisibile che che distrugge casa tua: come difenderti - ecoblog.it
Fori nel legno, rosume e rumori di rosicchiamento possono indicare insetti xilofagi. Ecco come riconoscerli e cosa fare.
Un mobile che rilascia una polverina chiara, una trave con piccoli fori tondi, un parquet che presenta segni strani proprio là dove ieri sembrava tutto normale. Nelle abitazioni italiane, soprattutto quelle con arredi in legno massello o travi a vista, possono insediarsi insetti xilofagi capaci di scavare gallerie e indebolire materiali che riteniamo solidi. Chi nota anche un singolo “indizio” dovrebbe prestare attenzione: questi insetti, spesso silenziosi e invisibili, continuano a nutrirsi all’interno del legno per mesi senza lasciare tracce evidenti. E quando i danni appaiono in superficie, significa che l’attività è già avanzata. Per questo è essenziale capire come agiscono, dove si annidano e quali segnali osservare per intervenire con precisione.
Riconoscere gli insetti xilofagi e capire dove si nascondono
Il termine “xilofago” identifica insetti che si nutrono di cellulosa, lignina o amidi presenti nel legno. Sono organismi che vivono gran parte del loro ciclo nell’oscurità, dove le larve scavano gallerie lunghe anche diversi centimetri. Nei casi documentati a Milano e Firenze nel 2024, i tecnici hanno riscontrato travi compromesse da tarlature vecchie di anni, con gallerie interne estese e quasi nessun segno visibile all’esterno. È questo che rende il problema insidioso.

Il tarlo dei mobili, tra i più diffusi nelle case italiane, lascia piccoli fori tondi e un rosume chiaro e finissimo, spesso accumulato sul pavimento al mattino. Il suo ronzio, simile a un leggero ticchettio, si percepisce nelle ore più silenziose della notte, già, proprio quando la casa sembra addormentata. Il capricorno delle case, invece, predilige travi dei tetti e legni resinosi: scava gallerie più larghe, produce trucioli irregolari e può danneggiare travature al punto da richiedere valutazioni statiche.
Il lyctus si concentra su legni più giovani e porosi come rovere o frassino, rosicchiandoli dall’interno con una velocità maggiore rispetto ai tarli tradizionali. Le termiti, infine, rappresentano il nemico più difficile da individuare. Le sotterranee costruiscono piccoli cordoni di fango, mentre quelle del legno secco lasciano granuli simili a chicchi polverosi. A Roma, nel 2025, è stata segnalata un’infestazione in un condominio dove le termiti avevano raggiunto le travi interne senza lasciare alcun foro visibile. È un promemoria utile: non sempre il legno “sembra” danneggiato.
Il riconoscimento passa quindi da una somma di fattori: fori, polveri, rumori, ma anche zone della casa più umide, aree poco ventilate, mobili antichi provenienti da mercatini o depositi. Capire chi opera nel legno è essenziale per scegliere il trattamento corretto e prevenire rischi più seri, perché una trave attaccata da xilofagi può perdere resistenza ben prima che i danni siano evidenti.
Eliminare gli insetti xilofagi e prevenire nuovi attacchi nel tempo
Quando l’infestazione è attiva, il fai‑da‑te funziona raramente. Molte persone, lo sappiamo, provano oli, solventi o spray generici nella speranza di risolvere in fretta, ma in numerosi casi il risultato è opposto: le larve si spostano in profondità, rendendo il trattamento futuro più complesso. In alcuni interventi eseguiti nel Nord Italia nel 2024, i tecnici hanno rilevato legni impregnati di prodotti casalinghi che avevano creato solo una barriera superficiale, lasciando intatto il nucleo infestato.
I trattamenti più efficaci sono quelli professionali: microonde controllate, camere a bassa ossigenazione, cicli termici, oppure iniezioni mirate di principi attivi, eseguite dopo una diagnosi precisa del tipo di insetto. Questo è cruciale perché termiti, lyctus e tarli rispondono in modo diverso ai metodi di eliminazione.
Una volta estirpata l’infestazione, la prevenzione torna centrale. Il legno deve mantenere un’umidità moderata, idealmente sotto il 18%. In ambienti come sottotetti, cantine o solai, l’aria deve circolare e l’acqua non deve ristagnare vicino alle strutture. Nei mobili antichi, piccoli fori vecchi andrebbero sigillati, perché spesso sono punti utilizzati dagli adulti per deporre uova. Gli acquisti di seconda mano richiedono un controllo accurato: alcuni negozi, non a caso, trattano preventivamente i prodotti proprio per evitare “ospiti inattesi”.
Il legno esposto all’esterno dovrebbe essere protetto con impregnanti certificati e, quando possibile, isolato dal terreno tramite distanziatori. Sono accorgimenti semplici, eppure utili per evitare che nuove colonie si insedino proprio negli stessi punti già colpiti in passato. Sul piano sanitario, i tarli non rappresentano un rischio diretto per le persone, ma il rosume può irritare le vie respiratorie in ambienti poco areati, e un’infestazione non trattata può rendere insicuri solai e travi portanti.
Chi nota per la prima volta fori o polveri dovrebbe muoversi con attenzione e rapidità: gli xilofagi non sono un problema estetico, ma una minaccia strutturale che può evolvere nel tempo. Fermarli prima che le gallerie si estendano è sempre la scelta più conveniente.
