Freddo potente e auto che non parte: il trucco geniale dei meccanici che la sblocca in un attimo - ecoblog.it
Il problema si presenta all’improvviso, ma spesso era già nell’aria: ecco perché l’inverno mette alla prova anche le auto più affidabili.
Il gelo non colpisce solo le mani sul volante, ma anche la batteria, il motore e il sistema d’avviamento dell’auto. Quando le temperature si abbassano, una vettura parcheggiata all’aperto può trasformarsi in un problema difficile da risolvere, soprattutto se il motore fatica a partire o singhiozza nei primi minuti. I guasti non sono tutti gravi, ma ignorarli può causare danni più seri. Per capire perché l’auto non si accende quando fa freddo, occorre conoscere i punti più vulnerabili del veicolo, ma anche imparare a intervenire prima che la situazione precipiti.
Le cause più comuni dell’avviamento difficile in inverno
Il primo elemento da controllare, quando il motore non parte, è la batteria. Le temperature basse riducono la capacità di fornire energia e, soprattutto nei modelli datati, può bastare una notte sotto zero per compromettere il primo tentativo di accensione. Se la batteria è debole, non ce la fa a reggere la richiesta iniziale, e il motore non si avvia o si blocca a metà. È una delle problematiche più frequenti, specie in auto lasciate ferme per giorni senza copertura.

Il secondo nemico è l’olio motore, che con il freddo si ispessisce. Aumenta l’attrito tra le componenti e rallenta la lubrificazione, rendendo faticosa la rotazione dell’albero motore. Alcuni tipi di olio sono più sensibili alle temperature e, se non sostituiti prima dell’inverno, diventano un ostacolo vero e proprio.
Poi c’è il sistema di alimentazione. Nei motori a benzina, il freddo può compromettere la vaporizzazione del carburante, rendendo la combustione poco efficiente. Nei diesel, la situazione è ancora più delicata: il gasolio può formare gel, soprattutto se non è trattato per l’uso invernale. In entrambi i casi, la candela di preriscaldamento (sui diesel) o le candele d’accensione (sui benzina) devono essere in perfetto stato. Bastano una candela difettosa o un iniettore sporco per complicare tutto.
Anche il motorino d’avviamento può risentire delle temperature rigide. Se bloccato, arrugginito o semplicemente logoro, non riesce a far girare il motore e il tentativo di avvio si traduce solo in un rumore sordo.
Ogni sintomo, in fondo, è un campanello d’allarme. Il vero rischio non è il mancato avvio, ma l’effetto domino sui componenti, specie se si insiste a girare la chiave senza sapere cosa sta succedendo sotto il cofano.
Strategie concrete per evitare guasti da freddo e mantenere l’auto funzionante
Per evitare l’avviamento difficile nei mesi invernali, ci sono alcune regole base che, se rispettate, possono salvare da spese improvvise. Primo, controllare la batteria: se ha più di tre anni, va testata prima che arrivino i primi freddi. Nei casi dubbi, meglio sostituirla o tenerne una di scorta, specie in auto parcheggiate all’aperto.
Poi c’è la scelta dell’olio: molte case automobilistiche indicano nel libretto d’uso quale tipo usare in inverno. Un olio troppo denso può causare grippaggi o problemi al turbo. Chi vive in zone fredde dovrebbe usare formulazioni sintetiche a bassa viscosità, che mantengono la fluidità anche sotto zero.
Il carburante va selezionato con attenzione. Per i diesel, esistono gasoli invernali o additivi antigelo, che evitano il rischio di gelificazione nel serbatoio. Nei benzina, invece, è utile evitare lunghi periodi di inattività, perché il carburante vecchio perde qualità e può intasare gli iniettori.
Una buona pratica consiste nel preriscaldare il motore quando possibile. Nei diesel, attivare la candela di preriscaldamento e aspettare alcuni secondi prima dell’avvio può fare la differenza. Nei benzina, dare un leggero colpo all’acceleratore aiuta a far entrare più miscela aria-benzina nella camera di combustione.
Non è da sottovalutare il parcheggio: anche una semplice copertura, come un telo termico o un box, riduce l’escursione termica e protegge i componenti sensibili. Nei giorni più freddi, è consigliato accendere l’auto almeno una volta ogni 48 ore, per evitare che la batteria si scarichi e che l’olio si addensi eccessivamente.
Se l’auto resta ferma per settimane, il rischio è quello di trovare la batteria completamente a terra, le gomme sgonfie e i liquidi alterati. In quel caso, una riaccensione improvvisa può causare danni. Meglio controllare i livelli, far girare il motore qualche minuto e muovere il veicolo anche solo di poco, per tenere attivi i meccanismi interni.
Chi ha bisogno di sostituire componenti danneggiate può anche valutare pezzi di ricambio usati, soprattutto nei casi di paraurti, fanali, batterie o persino motori completi. Il mercato dei ricambi rigenerati è cresciuto, e consente un risparmio notevole senza compromettere la qualità.
In definitiva, il freddo non perdona, ma i problemi si possono evitare con un po’ di attenzione. Le auto moderne sono progettate per resistere, ma solo se chi guida sa ascoltarle.
