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Alimentazione

Greenpeace: “L’ingrediente segreto delle erbe medicinali cinesi? I pesticidi!”

I livelli di concentrazione di pesticidi sulle erbe medicinali cinesi sono centinaia di volte superiori ai limiti consentiti dalle norme di sicurezza alimentare dell’Unione Europea.

Vengono prese contro problemi di salute, invece rischiano di causarne di peggiori: sono le erbe medicinali cinesi che, secondo quanto emerge da un rapporto di Greenpeace East Asia, sono inquinate da pesticidi.

Il report, che si intitola Chinise Herbs: Elixir of Health Pesticides Cocktail? (“Erbe cinesi: elisir per la salute o cocktail di pesticidi?”), spiega come sui 65 campioni testati da Greenpeace siano stati trovati ben 51 diversi tipi di pesticidi in alcuno casi addirittura vietati in Cina e molti considerati altamente pericolosi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Inoltre, i livelli di concentrazione di queste sostanze risultano centinaia di volte superiori a quelli consentiti dalle norme di sicurezza alimentare in vigore nell’Unione Europea.

L’indagine, denuncia Greenpeace, mette in luce le falle del sistema agricolo industriale attuale che ha un forte dipendenza da prodotti chimici tossici e poco riguardo nei confronti della salute umana e dell’ambiente. Lo ha fatto notare Jing Wang, responsabile della campagna di Greenpeace che promuove l’agricoltura biologica, sottolineando anche che le erbe cinesi devono curare e non nuocere alle persone e sono un patrimonio da tutelare, per questo è indispensabile liberarle dai pesticidi e usare invece tecniche naturali che garantiscono cibo sano rispettando allo stesso tempo l’ambiente, l’acqua e la fauna selvatica che invece vengono costantemente intossicate da sostanze chimiche.

Gli ingredienti della medicina tradizionale cinese sono ormai usati in tutto il mondo e il mercato mondiale delle erbe in questione è stimato intorno ai 60 miliari di dollari all’anno ed è in costante crescita.

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