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Agricoltura

Obama a Roma, gli attivisti di Stop TTIP in sit in all’ambasciata Usa a Roma

Mentre stasera arriva il Presidente Obama a Roma i comitati di cittadini che aderiscono al movimento Stop TTIP hanno già manifestato a Roma presso la sede della Commissione europea, mentre domani saranno in sit in davanti l’Ambasciata Usa

Un gruppo di attivisti Stop TTIP, ovvero l’Accordo di Partenariato Transatlantico ha manifestato stamane presso la sede della Commissione Europea a Roma, mentre domani, giorno in cui il presidente Barack Obama sarà in Italia. Secondo il calendario della Casa Bianca, il Presidente Obama incontrerà Papa Francesco, il Presidente Giorgio Napolitano, e poi Matteo Renzi e nel pomeriggio visiterà il Colosseo. Nella discussione con il Premier Matteo Renzi anche gli accordi in merito al TTIP, ovvero questo immenso trattato che si sta realizzando in gran segreto tra l’Europa e gli Stati Uniti. Il governo Italiano sostiene il TTIP e il referente è il Ministero per lo Sviluppo mentre in Europa, sopratutto in Germania c’è grande rigidità rispetto all’accordo.

Dopo la crisi del ’29 e i grandi sogni infranti del protezionismo del mercato interno e dopo le batoste delle bolle finanziarie sui derivati del 2008 per gli Usa è diventato necessario espandere i propri confini economici per contrastare i PIL a due cifre dei BRIC. Ecco nascere dunque il TTIP che fa spazio alle multinazionali americane come Monsanto che così in virtù dell’accordo possono trovare maggiori spazi per spostare le loro economie, aggirando così tutta quella serie di norme e regolamenti che stabiliscono cosa si possa vendere in Europa e cosa no.

Spiegano i Comitati che partecipano al movimento Stop TTIP:

Anche le valutazioni d’impatto condotte dalla stessa Commissione dimostrano che al massimo il TTIP porterebbe a una crescita dell’ 0,05% del PIL europeo, a fronte dell’ennesima ondata di liberalizzazione ma, quello che è più grave, ad un azzeramento progressivo degli standard di qualità e di sicurezza dei nostri prodotti agricoli, alimentari, industriali, chimici, della sicurezza sul lavoro, e quindi delle regole e garanzie che democraticamente nazioni e territori hanno conquistato, che vengono liquidati in queste trattative come semplici ostacoli al commercio di cui liberarsi. Per negoziare indisturbati e senza consentire repliche ai cittadini, per di più, i testi legali in discussione sono sottoposti al segreto commerciale, e dunque non disponibili alla lettura nemmeno ai Parlamentari europei regolarmente eletti.
Per questo movimenti sociali, associazioni, organizzazioni contadine e sindacati d’Europa e d’America si sono dati appuntamento a Bruxelles per sviluppare una strategia comune, mentre in contemporanea in Italia parte la Campagna STOP TTIP ITALIA promossa da una larga rete di associazioni, organizzazioni sociali, sindacati, comitati.

L’Associazione A Sud sintetizza per punti cosa prevede il TTIP:

SICUREZZA ALIMENTARE: le norme europee su pesticidi, Ogm, carne agli ormoni e in generale sulla qualità degli alimenti, più restrittive di quelle americane , potrebbero essere condannate come “barriere commerciali illegali”

ACQUA, ENERGIA E SERVIZI PUBBLICI: sono settori a rischio privatizzazione. In pericolo l’accesso universale a acqua, energia, sanità, trasporti, istruzione, servizi pubblici locali

DIRITTI DEL LAVORO: la legislazione sul lavoro, già deregolamentata dalle politiche di austerity dell’UE, verrebbe considerata “barriera non tariffaria” da rimuovere

FINANZA: il trattato comporterebbe l’impossibilità di ogni controllo sui movimenti di capitali e sulla speculazione bancaria e finanziaria

BREVETTI: la difesa dei diritti di proprietà delle imprese sui brevetti metterebbe a rischio la disponibilità di beni essenziali, quali ad esempio i medicinali generici o la diffusione della conoscenza e delle espressioni artistiche

GAS DI SCISTO: la devastante pratica del fracking potrebbe essere tutelata dalla legge permettendo alle compagnie estrattive di chiedere risarcimenti agli Stati che ne impediscono l’utilizzo, in violazione del principio di precauzione sancito dall’UE

BIOCOMBUSTIBILI: il TTIP incentiverebbe l’importazione di biomasse americane che non rispettano i limiti minimi di emissione di gas a effetto serra e altri criteri di sostenibilità ambientale

LIBERTA’ E INTERNET: i giganti della rete cercherebbero di indebolire le normative europee di protezione dei dati personali per ridurli al livello quasi inesistente degli Stati Uniti

DEMOCRAZIA: il trattato impedirebbe qualsiasi possibilità di scelta autonoma degli Stati in campo economico, sociale, ambientale, provocando la più completa esautorazione di ogni intervento da parte degli enti locali

Foto | A Sud Onlus@Facebook

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