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Acqua

Satelliti per proteggere il mare dagli eco-pirati

Il ministro Galletti ipotizza un sistema di controllo satellitare contro i crimini contro l’ambiente compiuti nelle acque del Mediterraneo

Satelliti contro gli eco-pirati, questa è la soluzione allo studio del Ministero dell’ambiente per individuare i criminali che sversano petrolio e gasolio nei nostri mari.

Gian Luca Galletti, titolare del dicastero dell’ambiente, ha dichiarato che

la caccia ai delinquenti che inquinano i nostri mari si arricchirà presto di nuovi strumenti: è all’esame del ministero la possibilità di mettere sotto controllo satellitare le nostre piattaforme e il nostro mare. Intendo poi intensificare la già ottima sinergia e cooperazione con il Comando generale delle Capitanerie di porto, introducendo semplificazioni nelle procedure per rendere ancor più efficaci e tempestivi gli interventi in mare.

Il ministro Galletti ha ipotizzato l’introduzione del controllo satellitare in seguito all’operazione di disinquinamento avvenuta nei giorni scorsi a Baja Sardinia, in Costa Smeralda, dove la Capitaneria di Porto della Maddalena è intervenuta per ripulire una chiazza di gasolio di circa 600 metri. Galletti ha ricordato come il Mediterraneo rappresenti lo 0,8% della superficie del globo, ma veda transitare nelle sue acque oltre il 25% degli idrocarburi di tutto il mondo con circa 200 petroliere che lo attraversano ogni giorno e centinaia di migliaia di tonnellate di idrocarburi che per sinistri o operazioni dolose finiscono in mare. Con il Dl 91/2014, all’esame in parlamento, il ministro Galletti vorrebbe estendere la responsabilità degli incidenti anche ai proprietari del carico che scelgono navi “carrette” inadeguate al trasporto di idrocarburi. Insomma urgono correttivi all’impunità di chi inquina e i nuovi “controllori” potrebbero essere orbitanti.

Via | TgCom24

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