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Alimentazione

Il riso di Fukushima torna a essere esportato

Da venerdì 22 agosto il prelibato riso Koshihikari verrà nuovamente esportato all’estero. Il governo, le associazioni e la Federazione delle cooperative agricole assicurano che non ci sono rischi per i consumatori

La Federazione giapponese della cooperative agricole ha annunciato martedì 19 agosto che il riso prodotto nella prefettura di Fukushima tornerà a essere esportato, per la prima volta dopo l’incidente nucleare avvenuto l’11 marzo 2011.

Singapore è la principale destinazione di questo riso che, ovviamente, sarà sottoposto a particolari controlli sulla radioattività, per evitare che vengano messe in commercio partite contaminate.

Sacchi da 5 kg di riso di qualità Koshihikari saranno messi in vendita a partire da venerdì 22 agosto e una campagna di promozione avrà luogo sul posto per spiegare che questo riso non presenta alcun pericolo per il consumo umano.

Il riso di Fukushima è già venduto in tutto il territorio nipponico, ma paesi stranieri, come Cina e Corea del Sud, che importavano il prelibato riso Koshihikari dalla regione prima dell’incidente nucleare hanno bloccato le importazioni per precauzione.

Sono molti i Paesi che continuano a porre forti restrizioni sugli alimenti provenienti dalla provincia agricola e risicola di Fukushima, un atteggiamento che indispettisce le autorità nipponiche, inclini nel giudicare infondate ed eccessive queste misure precauzionali. Il Governo di Tokyo, la federazione delle cooperative e diverse organizzazioni hanno sottolineato a più riprese come l’immissione del riso sul mercato sia nello stretto rispetto del limite di 100 becquerels per chilogrammo per ciò che riguarda la presenza di cesio radioattivo.

Lo scetticismo nei confronti della produzione agricola, comunque, non riguarda solamente il riso, ma coinvolge anche la produzione di fragole,pesche, pomodori e meloni.

Via | Le Monde

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