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La decisione del G7 contro l’effetto serra: “Il riscaldamento terrestre non supererà i due gradi”

Ridurre le emissioni di gas serra del 70% entro il 2050, ma secondo gli scienziati non è sufficiente.

Già è difficile credere che gli impegni presi per combattere il surriscaldamento terrestre al G7 in Germania verranno rispettati, se poi gli scienziati già iniziano a contestare che le misure promesse siano sufficienti allora vuol davvero dire che, una volta di più, la strada è in salita. Prima di tutto, però, vediamo quali sono queste misure.

L’obiettivo è impedire che la crescita della temperatura globale superi i due gradi, mentre oggi, se le cose non cambieranno drasticamente, è previsto che entro il 2050 la temperature della Terra cresca di altri 4 gradi centigradi, il che ci porterebbe oltre la soglia prevista dagli scienziati come catastrofica. Ma come si fa per far sì che il surriscaldamento sia limitato ai due gradi centigradi? La risposta è ridurre le emissioni di circa il 70% entro il 2050.

Per farlo serve un impegno enorme da parte di tutti i paesi industrializzati, a cominciare dai due che più di tutti sono considerati i “grandi frenatori” del cambiamento: Usa e Cina. Un impegno che passi soprattutto dalla volontà di rinunciare gradualmente (ma non troppo) e sempre più all’impiego delle energie fossili. Facile a dirsi, ma come si fa quando Big Oil tiene in pancia riserve per un valore di 28mila miliardi di dollari? È chiaro che il crollo economico di queste megacompagnie avrebbe ripercussioni devastanti sull’economia (che sono comunque meglio delle ripercussioni devastanti sul pianeta). Eppure, secondo quanto scritto da Nature e riportato oggi da Repubblica, se si vuole centrare l’obiettivo l’80% delle riserve di carbone, metà delle riserva di gas e un terzo delle riserve di petrolio deve restare sotto terra e non essere mai impiegato.

Questo per centrare l’obiettivo che si sono dati i grandi della terra. Obiettivi che trovano d’accordo gli scienziati, che sono invece scettici – e parecchio – sulla possibilità che le decisioni prese siano sufficienti a raggiungerli. Anzi, secondo un esperto come Nicholas Stern, con le misure prese in considerazione ieri si arriverà a un surriscaldamento di tre gradi entro il 2100. E la sua valutazione è una delle più ottimistiche di quelle che si trovano in giro.

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