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Ilva, la Corte Costituzionale rigetta i ricorsi

Il “no” dei giudici al conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sul caso Ilva

La Corte Costituzionale ha rigettato i ricorsi presentati dalla procura di Taranto relativi a presunti conflitti d’attribuzione che i magistrati avevano rilevato nel recente decreto, divenuto legge, chiamato salva-Ilva.

Secondo SkyTv la Corte non ha rilevato

alcun profilo di illegittimità

nel decreto, sul quale risulta già una richiesta, sempre alla Corte Costituzionale, per eccezione di legittimità costituzionale su cui la Consulta si pronuncerà entro breve. Governo ed Ilva potranno ora procedere, presumibilmente, anche con la vendita dei prodotti sequestrati, dal valore di circa 800milioni di euro.

La Consulta ha ritenuto inammissibili i conflitti sull’Ilva per due motivi: primo perché il conflitto di attribuzione relativo ad una legge non può essere ammesso quando sussiste la possibilità di sollevare eccezione di legittimità costituzionale su una norma e secondo proprio perchè questa possibilità sussiste e si è concretizzata nella fattispecie del caso Ilva.

Il conflitto di attribuzione non è dunque lo strumento da seguire in questi casi: resta infatti la questione di legittimità, già sollevata dai magistrati, su cui la Consulta si pronuncerà, dopo aver sentito le parti, entro aprile.

Resta sospesa la questione di incostituzionalità, se cioè il Governo ed il Parlamento abbiano forzato la mano con la revoca del sequestro degli impianti e dei materiali già prodotti

Via | SkyTg24

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