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MOBILITA' SOSTENIBILE

H&M a Primavera presenta la collezione Conscious moda sostenibile

H&M ha scelto la primavera e Vanessa Paradis per presentare la Conscious Collection, collezione di moda sostenibile.


E’ Vanessa Paradis la testimonial per H&M della Conscious Collection per la primavera estate 2013. I capi da oggi in vendita anche in Italia sono tutti in cotone biologico e dunque prodotto nel rispetto dell’ambiente e con un minore uso di pesticidi. Ma a essere sostenibile non solo il cotone ma l’intera filiera produttiva.

Già da febbraio il colosso della moda svedese ha aperto all’iniziativa di raccolta globale di abiti usati e di qualunque marchio per riciclare i tessuti e i componenti che saranno raccolti.

Vanessa Paradis testimonial per H&M della Conscious collection moda sostenibile primavera estate 2013

Vanessa Paradis testimonial per H&M della Conscious collection moda sostenibile primavera estate 2013
Vanessa Paradis testimonial per H&M della Conscious collection moda sostenibile primavera estate 2013
Vanessa Paradis testimonial per H&M della Conscious collection moda sostenibile primavera estate 2013
Vanessa Paradis testimonial per H&M della Conscious collection moda sostenibile primavera estate 2013

Ha dichiarato Vanessa Paradis:

Mi piace molto ciò che H&M fa da un po’ di tempo, invitare una serie di stilisti e artisti a collaborare con loro, quindi quando mi hanno contattata mi sono sentita davvero lusingata. E poi si tratta di un marchio molto popolare, alla portata di tutti in tutto il mondo, quindi mi piaceva l’idea di far parte di un’iniziativa come la collezione Conscious.

Più glamour la collezione Conscious Exclusive che usa tra i tessuti anche il poliestere riciclato oppure il cotone biologico così come per tutta la componentistica e accessori, dalle zip ai bottini, ai foulard o alle borse che comunque tiene in conto l’intera filiera produttiva.

L’impegno di H&M per una moda etica e meno inquinante arriva consistente dopo la campagna Detox lanciata da Greenpeace international in cui l’associazione ambientalista chiedeva impegni concreti alle grandi multinazionali del tessile di controllare i loro processi produttivi e l’intera filiera inclusi i diritti dei lavoratori per avere un impatto meno pesante sull’ambiente.

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