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Inquinamento

Rifiuti di Roma, da giovedì a Malagrotta solo rifiuti trattati

Da giovedì la discarica più grande d’Europa, Roma Malagrotta, potrà accogliere solo rifiuti pre-trattati negli impianti di Tmb: il ministro dell’ambiente Clini ha confermato che non firmerà alcuna proroga.

Tre giorni. Tre giorni per rientrare, anche se marginalmente e con tanta fatica, nella legalità; Corrado Clini su Malagrotta, la discarica che accoglie ogni giorno i rifiuti di Roma, Città del Vaticano e degli aeroporti di Ciampino e Fiumicino, è categorico:

Non firmerò nessuna proroga per Malagrotta. Da giovedì, come prevede la legge, nemmeno un grammo di rifiuto indifferenziato finirà in discarica.

L’obiettivo è nobile ma sulle possibilità i trascorsi impongono, a chi conosce questa situazione, un cauto ottimismo perchè le proroghe della grande discarica storicamente sono sempre arrivate nelle 48 ore precedenti la paventata chiusura.

Certamente Clini ha tutta l’aria, da mesi ormai, di voler fare sul serio per arrivare, tra giugno e settembre, alla chiusura di quella discarica: e dopo, cosa succederà? La domanda è più che legittima, visto e considerato che il livello di raccolta differenziata a Roma è ancora troppo basso (ufficialmente al 30%, ben al di sotto della media europea e degli obiettivi stabiliti dalla legge) e constatata la sottocapacità degli impianti di Tmb di Roma per trattare i rifiuti (che infatti vengono spediti negli impianti sparpagliati nel Lazio).

Dove verranno trattati dunque tutti i rifiuti? Secondo il ministro in tutti gli impianti del Lazio, dopodichè torneranno a Roma per finire in discarica (o, ipotesi mai tramontata, volgeranno al porto di Civitavecchia per essere imbarcati verso gli inceneritori dell’Europa del nord).

E i rifiuti indifferenziati che nel Lazio non si riuscirà a trattare? Le intenzioni di via Cristoforo Colombo sono di inviare tutto a Brescia, Bologna e Padova, ma le normative statali sono stringenti in materia. Per risolvere questo problema legislativo però c’è il commissariamento, l’emergenza, che tutto delega e tutto assorbe.

A fronte di tutto questo le attenzioni si spostano necessariamente sul commissario straordinario, le cui dichiarazioni sono state spesso contrastanti (non tanto nel merito quanto nelle misure da adottare) con quelle di Corrado Clini: Goffredo Sottile ha garantito di essere in perfetta sintonia con il ministro

non solamente nelle opinioni concordi ma anche per i contenuti dell’incarico che mi è stato conferito, le cui decisioni derivano direttamente dalle direttive del ministro.

ha dichiarato. Ama (la municipalizzata dei rifiuti di Roma) starebbe vagliando numerose ipotesi per il trasferimento dei rifiuti (che possono viaggiare in regioni terze solo se il ministero emetterà un decreto), anche perchè questa soluzione implica necessariamente un incremento anche dei costi della gestione del ciclo dei rifiuti.

In tempi di Tares però, la vera “botta” fiscale del 2013 assieme all’aumento dell’Iva, un aumento ulteriore delle tariffe per fronteggiare un’emergenza, certamente non voluta e non creata dai cittadini, sarebbe una mannaia sociale intollerabile:

spero e credo che non si traducano in aumenti di bolletta per i cittadini, anche perché si tratta in una soluzione temporanea, della durata massima di 30 giorni.

ha dichiarato il ministro Clini; quest’ipotesi dunque verrebbe percorsa da giovedì prossimo fino ai primi di maggio, quando a Malagrotta entrerà in funzione il nuovo impianto di tritovagliatura. Occorre inoltre

chiedersi perché impianti realizzati con i soldi pubblici da società a controllo pubblico siano stati tenuti per anni fermi o siano stati utilizzati a regime ridotto anche del 50%.

sottolinea il ministro, che spiega come con tutti gli impianti del Lazio a regime non ci sarebbe bisogno di discariche. Almeno, non delle discariche per come le conosciamo (Malagrotta, Chiaiano, Lauria, etc): i rifiuti trattati da qualche parte bisognerà pur metterli.

Dove ancora non ci è dato saperlo, al ministero sono tutti delle sfingi sotto questo punto di vista, anche perchè il caos che si crea ogniqualvolta si nomina un nuovo sito complica enormemente le cose. Basso profilo mediatico e lavorare, questi gli ordini del 2013.

Emblematiche, ad esempio, le proteste degli abitanti di Colfelice (Fr), alle cui richieste così ha risposto Clini:

Si tratta di reazioni e proteste infondate. Non chiediamo alle altre Province di tenere i rifiuti prodotti a Roma, ma solo di trattarli negli impianti autorizzati dotati di capacità residua inutilizzata. Poi la stessa Ama è incaricata di riportarli nei propri impianti per la trasformazione.

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