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ECOLOGIA

Nichi Vendola chiama a raccolta SEL, Barca e Ingroia per una nuova sinistra ambientalista

Per Nichi Vendola è il momento di tirare le somme a rielezione di Giorgio Napolitano appoggiato da Pd ma non dai SEL che avevano sostenuto Stefano Rodotà con il M5S. Appuntamento l’8 maggio a Roma per ricostruire la sinistra ambientalista.

Nichi Vendola dopo la rielezione di Giorgio Napolitano e la chiusura del Pd (con cui SEL è alleato) alla elezione di Stefano Rodotà, decide di rivedere i suoi piani politici e annuncia per l’8 maggio l‘Assemblea di popolo che si terrà a Roma:

per lanciare un nuovo percorso, un nuovo cantiere dopo lo schianto del Pd. Ma sia chiaro non ho mai lavorato per la scissione del Pd.

Infatti spiega che non ripercorrerà la strada della sinistra arcobaleno:

non ci metteremo in un angolo di radicalismo.Non stiamo lavorando ai fianchi del Pd per sfilare due o tre parlamentari.

Sostanzialmente Vendola fa capire che c’è posto per tutti coloro che hanno voglia di ricominciare dalla sinistra e dall’ambiente e con tutti potrebbe includere anche il ministro Fabrizio Barca del Pd, che su twitter alla vigilia del voto del suo partito a Napolitano si chiedeva:

Possibile ritorno anche di Antonio Ingroia, che sebbene non abbia ottenuto i voti necessari nell’ultima tornata elettorale resta a bordo della nave ambientalista avendo presentato in suo programma legato agli ecologisti. Il possibile recupero lo lascia intravedere Dagospia che per l’Assemblea di popolo dell’8 maggio suppone la sua presenza.

Insomma gli ecologisti si smarcano da Pierluigi Bersani e dal Pd (d’altronde era prevedibile) considerato che non c’è stata quella coesione di voto per il presidente della Repubblica verso Stefano Rodotà padre di quel principio del diritto dei beni comuni su cui si fondano le nuove assi dell’ambientalismo, che vanno dall’acqua pubblica, alla banda larga, al reddito garantito. Anche se resta da capire che genere di politica andranno a proporre i neo SEL: se in linea con i beni comuni di Stefano Rodotà o con la politica del ravanello (ossia rossi fuori e bianchi dentro) come già sperimentato per Ilva. Eppoi diciamola tutta, i SEL a febbraio hanno portato a casa il 3% di voti, trainati nel Parlamento proprio con il Pd che oggi è allo sfascio: se non si ricompattano diversamente che speranze ci sono per sopravvivere a una seconda tornata elettorale? Eppoi, hanno anche da rispondere in merito a temi strettamente ambientali, evidentemente non contemplati nei piani del Pd, ai loro elettori.

Nichi Vendola spiega dunque in un tweet perché sia necessario proseguire per i SEL il loro impegno politico in altra maniera e con nuivi equilibri:

Caro Vendola, sarebbero graditi i nomi e cognomi delle forze assai potenti.

Via | Tg La7
Foto | Getty Images

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