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ENERGIE

Le lobbies del petrolio in affanno: costi spaziali, risultati minimi

Le tre principali multinazionali “fossili” nel 2013 hanno speso l’equivalente del programma lunare della NASA con aumenti di produzione minimi. E’ l’ennesima conferma della validità della teoria di Hubbert: il petrolio facile è finito, quello rimasto è sempre più costoso e sarebbe meglio lasciarlo dov’è per investire nelle rinnovabili

Nel 2013 le tre più importanti multinazionali del petrolio, Exxon, Shell e Chevron hanno speso qualcosa come 120 miliardi di dollari per cercare di aumentare la produzione di greggio, quasi come l’intero programma spaziale Apollo! (1) Lo dice una fonte non certo sospettabile di partigianeria qual è il breviario dei businessmen, cioè il Wall Street Journal (se il link non apre l’articolo, si può leggere una sintesi qui).

Invece di raggiungere 9 volte la Luna come ha fatto la NASA tra il 1968 e il 1972 (2), big oil ha ottenuto solo “little to show”, cioè briciole. A fronte di una spesa pari a 500 miliardi di dollari tra il 2009 e il 2013, la produzione è cresciuta solo del 6-10% per Exxon, ed è rimasta a valori insignificanti per Chevron e Shell (vedi grafici in basso, tratti sempre dal WSJ).

Con 500 miliardi si sarebbero potuti ottenere risultati certi nelle rinnovabili, ad esempio si sarebbe potuta aumentare due volte e mezzo la potenza eolica mondiale (3) e questa energia sarebbe stata a disposizione già oggi.

Purtroppo le lobbies del petrolio sono prigioniere della “maledizione della trivella”: devono continuare a cercare greggio da giacimenti sempre più piccoli, di peggiore qualità e situati in luoghi sempre più sperduti per rimanere competitive sul mercato. I costi crescono a dismisura rispetto ai risultati e alla lunga questa è una battaglia che non si può vincere.

Il progetto di Kashagan, Mar Caspio, prevede ad esempio la costruzione di isole artificiali per le operazioni di estrazione (video in alto). I costi, preventivati da Shelled Exxon in 10 miliardi, sono lievitati ad oltre 40 miliardi e solo da qualche mese l’impianto a iniziato a produrre qualcosa. Una fettina di questi investimenti sono stati anche sostenuti da ENI.

Eppure, anche se ci fossero davvero 2 miliardi di tonnellate di greggio e fosse possibile estrarle tutte, questo cosiddetto giacimento gigante basterebbe solo per sei mesi di consumi mondiali. Che senso ha sperperare tutte queste risorse per prolungare la vecchiaia del petrolio di mezzo anno?

(1) Il programma lunare Apollo costò 25,4 miliardi di dollari del 1973, equivalenti a 133 miliardi di dollari del 2013.

(2) Le 9 missioni circumlunari sono Apollo 8, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17. Quelle in neretto corrispondono agli allunaggi

(3) A fine 2013 c’erano 318 GW di eolico e con 500 miliardi se ne sarebbero potuti installare altri 500.

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