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Cronaca ambientale

Governo Renzi: Gianluca Galletti economista e Udc è il ministro per l’Ambiente

Un economista, Gianluca Galletti Udc e sottosegretario all’Istruzione nel Governo Letta è ministro per l’Ambiente del neo governo Renzi

Questa nomina lascia notevolmente perplessi come d’altronde accadde già nella scorsa tornata con la nomina di Andrea Orlando avvocato proprio all’Ambiente. E infatti Orlando viene promosso alla Giustizia.

Dunque la prima considerazione è questa:se per le Politiche agricole si è preferito puntare su Maurizio Martina che conosce il settore, proprio per l’Ambiente perché si preferisce nominare un politico più burocrate che esperto? Fa da contraltare all’Ambiente la nomina di Federica Guidi allo Sviluppo economico, ossia al ministero che muoverà le risorse economiche più importanti per le infrastrutture e l’energia. La Guidi è stata presidente dei giovani industriali ma sopratutto figlia di Guidalberto Guidi di Ducati energia.

A leggere le esperienze di Galletti poi si resta ancora più perplessi: ma perché scegliere per un dicastero così delicato un politico che non ha mai masticato ambiente in vita sua?

Per inquadrare meglio Galletti vi riporto la lettera satirica scritta da informazionescuola indirizzata al premier Letta all’indomani della nomina di Galletti a sottosegretario all’Istruzione:

Approfitto di questa occasione per dire anche – e soprattutto – che io sono in primo luogo un dottore commercialista, con tanto di laurea in economia e commercio, prestato con interessi alla politica da mio padre, un vecchio dc (rumoriano di ferro, immagino); e faccio bene il politico (sono nientemeno succeduto da poco a Casini, come nuovo capogruppo dell’Unione) perché sono stato – ma non ci giuro – un eccellente amministratore di condomini. Ed è da questa esperienza che mi sono nate, credo, le qualità politiche che i miei mi riconoscono anche altrove. Ritengo perciò offensivo della mia dignità, della mia professionalità, ma anche della mia vocazione, nominarmi sottosegretario di un dicastero per il quale non ho competenze, né attrazione. Né mai ne avrò.

Ribadisco che questa lettera non è vera ma un testo satirico così come precisa l’ufficio stampa dell’UdC:

Nel giorno della nomina a Ministro dell’Ambiente, viene nuovamente divulgata attraverso diversi blog di informazione, più o meno autorevoli, una lettera che Gian Luca Galletti avrebbe scritto al Presidente del Consiglio Letta, all’indomani della sua nomina a sottosegretario all’Istruzione. Basterebbe leggerne le prime righe per capire che si tratta di un clamoroso falso che probabilmente nelle intenzioni degli autori voleva essere soltanto ironico, ma che oggi, è doveroso smentire per evitare equivoci in cui troppi, senza verificare la fonte, stanno cadendo.

Cosa ci dobbiamo aspettare da questo ministro? Certamente il proseguimento duro e puro della politica ispirata da Prodi sin qui espressa: privatizzare l’acqua e incentivare le energie fossili.

Dal nucleare alla privatizzazione dell’acqua tutti i si di Gianluca Galletti

La nomina di Gianluca Galletti quale ministro per l’Ambiente prosegue la tendenza iniziata con la nomina di Stefania Prestigiacomo che andò a prendere il posto che fino a qualche mese prima era stato di Alfonso Pecoraro Scanio ricordato come uno dei pochi ambientalisti a occupare il discastero omologo. In effetti Pecoraro Scanio chiude la sequenza di ministri per l’Ambiente provenienti dai Verdi iniziata con Carlo Ripa di Meana e proseguita con Francesco Rutelli e Edo Ronchi. Con la Prestigiacomo si inaugura una tendenza verso una industrializzazione dell’Ambiente che dalla nascita de ministero, ovvero dal 1983 non si era mai così palesata. In effetti da Prestigiacomo a Clini a Orlando tutti hanno in qualche modo palesato l’apertura al nucleare, alla privatizzazione dell’acqua o anche agli Ogm. Galletti prosegue lungo questo sentiero se andiamo a considerare le dichiarazioni rese sull’acqua pubblica:

I partiti che hanno sostenuto il referendum sull’acqua e le regioni che hanno proposto ricorso alla Corte Costituzionale si devono ora assumere la responsabilità di aver causato un danno enorme al Paese nel suo momento più difficile. L’annullamento della normativa sui servizi pubblici locali provocherà un danno gravissimo in termini di crescita. La concorrenza in questi settori strategici, è azzerata e si ritorna all’affidamento diretto a società totalmente partecipate dai comuni. Si moltiplicheranno ancora proprio quelle società inefficienti che sono l’emblema della lottizzazione politica.cL’Udc con responsabilità aveva denunciato questo pericolo ai tempi del referendum con una posizione poco conveniente da un punto di vista elettorale, ma giusta per il Paese.

Sul nucleare nel 2010 quando candidato alle regionali dell’Emilia Romagna dichiarava:
Se mi dimostrano che in tutta Italia il sito più sicuro e più economico è in Emilia-Romagna io non avrei timore a metterlo in Emilia-Romagna.

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