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Inquinamento

Giappone, incidente in un laboratorio nucleare: 30 contaminati

Lo riferisce l’agenzia giapponese per l’energia atomica, JAEA: in un incidente in un laboratorio nucleare, il 23 maggio scorso, sono rimasti contaminate 30 persone.

Un incidente occorso nel laboratorio di fisica nucleare J-PARC di Tokaimura, città 120km a nordest di Tokyo, il 23 maggio scorso avrebbe esposto a radiazioni circa una cinquantina di persone: 30 i contaminati, nonostante le stime iniziali indicassero solo 4 persone coinvolte.

Un nuovo incidente nucleare sta facendo discutere in Giappone: sempre l’atomo, sempre l’energia più “efficace” e più pericolosa da maneggiare: quella atomica. A causa di un surriscaldamento delle strumentazioni, avvenuto mentre i ricercatori lanciavano un raggio di protoni su dell’oro per un esperimento sull’accelerazione delle particelle, l’oro (radioattivo) sarebbe evaporato improvvisamente e fuori controllo.

Secondo JAEA i ricercatori non sono in pericolo di vita: la fuga radioattiva, era stato garantito inizialmente, si era circoscritta al laboratorio. Tuttavia qualcuno avrebbe azionato i ventilatori, diffondendo le particelle radioattive in ambienti incontrollati. Nonostante tutto però non si è ritenuto necessario allarmare la popolazione, ricoverare i contaminati nè temere in alcun modo per la salute pubblica.

Il ministro nipponico dell’istruzione, della scienza e della tecnologia Hakubun Shimomura ha definito l’incidente “deplorevole”; secondo i tecnici le radiazioni si attestano tra gli 1,7 e i 2 millisievert, un livello non preoccupante.

Inizialmente i tecnici avrebbero preferito evitare di dare l’allarme: fino a venerdì infatti la cosa era stata completamente affossata nel silenzio; purtroppo i rischi connessi a quanto accaduto hanno fatto sospendere a scopo cautelativo tutte le attività del laboratorio già da sabato mattina.

Questo incidente, l’ennesimo, arriva pochi giorni dopo le dimissioni di Atsuyuki Suzuki, Presidente della JAEA, arrivate il 17 maggio dopo la notizia che il reattore di nuova generazione Monju non sarebbe stato possibile riattivarlo, a causa proprio di problemi sulla sicurezza: avrebbe dovuto aiutare nello smaltimento dei rifiuti atomici e smaltire le scorte di plutonio radioattivo presenti nell’arcipelago.

Via | Phys.org

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