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Carne di cavallo negli hamburger: lo scandalo si allarga dal Regno Unito a Irlanda e Spagna

Non si è certo ai livelli della psicosi da mucca pazza scatenatasi quindici anni fa, ma lo scandalo che sta travolgendo Burger King non è affatto un bello spot per gli hamburger.

A fine gennaio, la nota catena di fast food è stata pizzicata dalla Food Standard Agency inglese che ha rilevato negli hamburger di manzo tracce di carne di cavallo. Il problema di tracciabilità e di frode al consumo ha sollevato, successivamente, un altro sospetto: il ministro dell’Ambiente britannico Mary Creagh ha enfatizzato la possibilità della presenza, nella carne equina, di un farmaco veterinario potenzialmente dannoso per l’uomo.

Burger King, messa con le spalle al muro, si è vista costretta a ritirare dal mercato 10 milioni di hamburger. Lo scandalo non ha riguardato soltanto il numero 2 della ristorazione fast ma ha coinvolto, per esempio, il marchio Freeza nei cui hamburger surgelati è stata rintracciata carne di cavallo all’80% del totale. Anche nel ragù delle lasagne  Findus è stata trovata carne equina.

La ricostruzione delle filiere produttive è stata molto complessa, tanto che in alcuni casi si è arrivati a 8 anelli complessivi nell’iter dal produttore al consumatore. I governi di Irlanda e Gran Breatgna hanno scoperto come, all’origine della frode, vi sia una fabbrica polacca che produceva gli hamburger mescolando carni di diversa provenienza.

Tracce di Dna equino sono state trovate anche nei banchi frigo della grande distribuzione iberica. Per quanto riguarda Inghilterra e Irlanda, invece, i marchi di grande distribuzione maggiormente colpiti dallo scandalo sono stati Tesco, Co-operative e Aldi che hanno immediatamente rescisso il contratto con la Silvercrest di Monaghan, altra ditta fornitrice nella quale è stata trovata carne equina nel mix spacciato per carne di manzo.

Diego Beamonte, vice presidente della qualità di Burger King, non ha nascosto quanto l’azienda sia stata profondamente turbata dai risultati dell’indagine, tanto da ipotizzare nuovi e più approfonditi controlli sul Dna delle nuove partite di carne.

Via I Il Salvagente

Foto © Getty Images

 

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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