La svendita dei terreni, soprattutto se agricoli e di pregio, a speculatori e imprenditori edilizi della peggior specie è, purtroppo, in Italia un’amara constatazione. Il paradisiaco paesaggio mediterraneo, il tanto decantato “giardino d’Europa” dei secoli passati è infatti sempre più spesso smembrato, lottizzato, cementificato.. mentre i numerosi e prosaici “condoni” sommergono di ridicolo ogni tentativo di porre rimedio a questa consuetudine italiana.
Oggi, al centro del dibattito è la Puglia coi suoi straordinari ulivi secolari. Eppure, sembrano ben pochi quelli pronti a ricordarsene. Il prossimo 5 marzo, infatti, sarà discussa la proposta di modifica alla legge regionale n.14/2007 per la “tutela e la valorizzazione degli ulivi monumentali” al Consiglio regionale pugliese. Se approvata, l’attuale proposta di modifica consentirebbe
“la deroga ai divieti di danneggiamento, abbattimento, espianto e commercio degli ulivi monumentali e la non applicazione delle prescrizioni previste dalle norme tecniche di attuazione (NTA) del Piano urbanistico territoriale tematico per il paesaggio (PUTT/P) nei casi di piani attuativi di strumenti urbanistici generali approvati prima del 4 giugno 2007, giorno di emanazione della vigente legge di tutela degli ulivi monumentali”
La Puglia conta oltre 5 milioni di ulivi secolari ma la loro sopravvivenza, così caratteristica del paesaggio locale, è messa a dura prova dalle pratiche diffuse dell’espianto e del commercio illegale. L’approvazione della proposta (incoraggiata sia dai partiti di maggioranza che da quelli dell’opposizione) sferrerebbe un colpo durissimo all’identità stessa del territorio e annullerebbe, de facto, ogni possibile e concreta possibilità di tutela di questi alberi antichissimi.
Per questo motivo, molte associazioni ambientaliste locali e non solo (Italia Nostra, Legambiente Puglia, Touring Club Italiano, WWF Puglia) hanno diffuso un comunicato stampa sulla questione e promettono battaglia, appellandosi al senso del bene comune di una classe politica sempre più sorda alle problematiche ambientali.
Via | Legambiente Puglia
Foto | Flickr
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