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La proposta di Bersani: cancellare il ministero dell’Ambiente per il rilancio della green economy

Tra i 7-8 punti annunciati da Pierluigi Bersani, dopo aver chiacchierato ieri al telefono con il presidente francese Hollande, una serie di iniziative mutuate proprio dai cugini d’oltralpe, tra cui spunta la cancellazione del ministero per l’Ambiente:

Mi presenterò alle Camere con 7-8 punti da realizzare subito. Mai larghe intese. La mia partita la gioco a viso aperto, e questo vuol dire che non ci sono tavoli segreti, inciuci o caminetti. Ciascuno di questi punti si tradurrà in un specifico disegno di legge, che giorno dopo giorno farò pubblicare in rete già da giovedì mattina. Questo mi offrirà la gradevole opportunità di rilanciare anche qualche vecchia idea, come la creazione di un ministero per lo Sviluppo Sostenibile, visto che l’economia verde deve essere il cuore del nuovo governo che ho in testa.

Insomma come dire? L’economia verde, l’ambientalismo potrebbero tornare davvero al centro della politica! Ma chi conosce bene Pierluigi Bersani diffida di questo annuncio e Roberto della Seta e Francesco Ferrante estromessi dalla candidature proprio da Bersani scrivono:

L’idea preannunciata da Pierluigi Bersani di cancellare nel prossimo Governo il Ministero dell’ambiente, assorbendone le competenze in un fantomatico Ministero dello sviluppo sostenibile, se realizzata ci allontanerebbe ancora di più dall’Europa e dal futuro. L’ambiente, certo, è utilissimo all’economia e indispensabile per un’efficace strategia contro la crisi e per il lavoro, ma ridurlo a questo significa ignorare che per una quantità crescente di cittadini l’ambiente è prima di tutto qualità della vita, lotta all’inquinamento e ai cambiamenti climatici, tutela del paesaggio, difesa dei beni comuni. Per questo in tutti i Paesi europei c’è un Ministero dell’ambiente autonomo ed autorevole.

La proposta del segretario del Pd dimostra una preoccupante incapacità di vedere che la cultura ecologica ha modificato in profondità il modo delle persone di intendere il progresso, il benessere, la stessa prosperità economica. Peraltro, vista l’arretratezza culturale e programmatica di buona parte della classe politica italiana, affidato alle cure di un superministro dello sviluppo, sia pure sostenibile, l’ambiente diventerebbe la foglia di fico per coprire e giustificare politiche vecchie e antiecologiche. Piuttosto, c’è da sperare che il futuro governo cambi radicalmente l’orientamento delle politiche energetiche, industriali, delle scelte in materia di infrastrutture. Due esempi per tutti: si rinunci all’inutile Tav Torino-Lione e si investano quei soldi per dare alle nostre città sistemi di trasporto pubblico di standard europeo, e poi si metta la parola fine ai programmi di trivellazioni petrolifere e invece si punti su efficienza energetica e fonti pulite. Queste sì sarebbero decisioni coraggiose e di vera svolta, che oltre a migliorare la qualità dell’ambiente porterebbero anche molto più lavoro.

Peraltro, letto così il neo ministero per lo Sviluppo sostenibile somiglierebbe sempre di più al Ministero per lo Sviluppo economico di cui Bersani fu ministro nel 2008, carica che è ancora di Corrado Passera ministro pro trivella. Dunque esautorare l’Ambiente in favore dello Sviluppo potrebbe effettivamente avvicinare quei passaggi che riguardano più le infrastrutture e meno le bonifiche. Movimento 5 Stelle permettendo.

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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Marina Perotta

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