Carne di cavallo nel 5% della carne etichettata come bovina in Europa

La Commissione europea ha reso noti ieri i dati dei test condotti sulla carne in vendita nei mercati comunitari. Il risultato dei test è a dir poco scioccante, la notizia, probabilmente, è la più grave da quando, a gennaio, è esploso lo scandalo della carne equina: nel 5% della carne etichettta come bovina sono state trovate piccole percentuali di carne di cavallo. I test del DNA sono stati effettuati su oltre 4.000 prodotti bovini: 193 di questi sono risultati positivi.

La Commissione ha  anche preso in esame 3.000 carcasse di cavalli e nello 0,5% dei casi ha riscontrato tracce di fenilbutazone, farmaco potenzialmente dannoso e assolutamente proibito nella catena alimentare umana. Sia il commissario per la salute e per i consumatori Tonio Borg che la European Food Safety Authority (EFSA) hanno dichiarato che si tratta di frode alimentare e non di un problema di sicurezza alimentare. L’ESFA ha dichiarato che i quantitativi di fenilbutazone non sono tali da rappresentare un rischio per la salute.

Lo scandalo della carne equina è diventato una priorità sul mercato continentale visto che è andato a minare la fiducia dei consumatori, facendo crollare le vendite del settore alimentare.  La Francia è il Paese nel quale è stata riscontrata la maggiore percentuale di frodi alimentari con ben 47 test positivi su 353 effettuati, vale a dire il 13% dei casi. Al Regno Unito, invece, il biasimevole primato dei 14 test positivi al fenilbutazone nella carne equina destinata al consumo umano. Anche se va detto che nel Regno Unito sono stati effettuati circa 800 controlli, oltre un quarto di tutti quelli eseguiti nell’Unione Europea.

Intanto ecco l’elenco dei 25 prodotti italiani (di sedici marchi differenti) risultati positivi alla carne equina, comunicati dal Ministero della Salute alla Commissione Europea due giorni fa.

Via | Euractiv

Foto © Getty Images

 

 

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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