“Scure, calde, acide arie”: è partito l’inceneritore di Parma

E’ partito ieri l’inceneritore di Parma. Il Gruppo ambientalista Gestione Corretta Rifiuti saluta ironicamente l’evento  rovesciando il celebre verso di Petrarca e parlando di “scure, calde, acide arie”.

Si tratta di un “ecomostro” che per poter funzionare in modo redditizio deve bruciare almeno 70000 tonnellate all’anno. Peccato che la provincia di Parma, con il 61% di raccolta differenziata (valore non eccezionale, visto che si può arrivare senza problemi a superare il 70%) produce solo 57000 tonnellate all’anno di rifiuto residuo.

Se, come è auspicabile, la differenziata crescerà, l’inceneritore lavorerà part time, come sta avvennedo nel nord Europa e si troverà costretto ad importare ogni genere di rifiuti da ogni parte d’Italia: spreco di milioni di investimento e danni alla salute dei cittadini.

Riuscirà a stare in piedi l’ecomostro senza la stampella dei certificati verdi? Il ministero dell’economia ha negato un finanziamento di 67,5 milioni di € al’impianto; fortunatamente, il tempo dei famigerati CIP6 sembra giunto al termine.

Ora i media (e persino il PD!) hanno gioco facile a mettere in croce il sindaco 5 stelle Pizzarotti che ha fatto dell’opposizione all’inceneritore il punto centrale della sua vittoriosa campagna elettorale. Mossa come minimo ingenerosa, visto che il movimento politico di Pizzarotti è stato l’unico ad opporsi a questo sistema antidiluviano di gestione dei rifiuti, ma non è riuscita a spuntarla contro il complesso politico-affaristico di IREN. Potrebbe essere al più accusato di improvvisazione e mancanza di realismo, visto che aveva poco senso puntare tutto su una battaglia persa.

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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