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Scoperto un mega-canyon paleofluviale sotto i ghiacci della Groenlandia

La Groenlandia è in gran parte coperta da una calotta di ghiaccio di oltre due kilometri di spessore, ma sotto al ghiaccio si trovano valli e montagne come in tutti i contienti. Recenti rilevazioni radar satellitari hanno permesso di identificare un gigantesco canyon sotto la calotta glaciale. Le rilevazioni precedenti non avevano la risoluzione sufficiente per identificare una simile struttura.

Il canyon corre da sud verso nord (la mappa in alto ha il nord a sinistra) ed è lungo 750 km (oltre una volta e mezza il Grand Canyon degli USA) e profondo circa 800 m. Si tratta di un canyon paleofluviale, formatosi cioè per erosione prima dell’inizio delle glaciazioni e della crescita della calotta groenlandese, circa 3,5 milioni di anni fa. I tre profili A,B e C in alto si riferiscono alle sezioni blu, nera e rossa sulla mappa in basso.

Il canyon agevola il drenaggio dell’acqua verso il mare e questo spiega l’assenza in  Groenlandia di laghi subglaciali come in Antartide. Questo fatto non è solo una curiosità scientifica, perchè ha anche implicazioni significative sulla fusione della calotta e sull’innalzamento dei mari.

La rapidità della fusione della calotta dipende anche dal suo scorrimento dalle montagne verso il mare, fenomeno che è agevolato dalla presenza di uno strato di acqua tra il fondo del ghiacciaio e la roccia sottostante che riduce l’enorme attrito all’interfaccia.

Il  canyon convoglia una maggiore quantità di acqua verso il mare artico, riducendo lo scorrimento della calotta e rallentandone quindi la fusione. Una buona notizia, ma su cui è meglio non contare troppo.

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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