Il carbone è forse il principale nemico dell’ambiente (e quindi dell’umanità). Ora una nuova analisi del thin tank ambientale Environment America lo dimostra al di là di ogni ragionevole dubbio.
Le 50 centrali a carbone americane più inquinanti anno emesso nel 2011 656 milioni di tonnellate di CO2, il 30,4% del settore energetico e oltre una volta e mezza il totale delle emissioni italiane (430 Mt). Se fossero una nazione, sarebbero al settimo posto dell’elenco mondiale (vedi grafico in fondo al post; la centrale di Bowen nella foto in alto è al 13° posto tra le più inquinanti).
Questa è la disuguaglianza del carbonio, come giustamente la chiama il sito ambientale Thinkprogress: pochi ultra-inquinatori concentrano le emissioni che stanno progressivamente rovinando il pianeta e la civiltà come la conosciamo. Così non possono più continuare.
Per mantenere il riscaldamento globale entro i 2 °C, gli USA dovrebbero tagliare le loro emissioni tra il 25 e il 40% entro il 2020. Un buon inizio sarebbe chiudere questi 50 ecomostri senza prolungare la loro vita operativa , perchè le emissioni si ridurrebbero dell’11%.
Sarebbe un obiettivo ambizioso, poichè equivarrebbe a raddoppiare le attuali fonti rinnovabili negli USA, ma di certo non impossibile e comunque tecnologicamente assai più semplice dell’avventura lunare degli anni ì60-’70-.
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