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Nasa chiusa per Shutdown: inaccessibile anche il sito

 

Chiusi i parchi di Yellowstone e dello Yosemite, chiusi i monumenti storici come la Statua della Libertà e il Memorial di Abraham Lincoln. Lo Shutdown fa serrare la saracinesca a tutti i servizi dell’amministrazione pubblica ritenuti come non essenziali. E, dunque, a chiudere la saracinesca è anche la Nasa. Basta “atterrare” sull’home page del sito dell’Agenzia Spaziale statunitense per trovarsi di fronte a un sintetico

Due to the lapse in federal government funding, this website is not available. We sincerely regret this inconvenience. For information about available government services, visit USA.gov.

Non si usano perifrasi: A causa della mancanza di fondi del governo federale, questo sito non è accessibile. Siamo sinceramente spiacenti per l’inconveniente. Per informazioni sui servizi del governo accessibili visitare Usa.gov.

Se non arriverà l’accordo necessario per sbloccare i fondi per le attività dell’anno fiscale 2014, la Nasa, così come tante altre agenzie federali facenti capo, per il loro budget, all’Unione e non ai singoli Stati, saranno temporaneamente chiuse. Tutti a casa, tranne i dipendenti di Huston che dovranno fornire supporto agli astronauti sulla ISS. Dei 18mila dipendenti dell’agenzia ne rimarranno in attività appena 600, gli specialisti che controllano le missioni spaziali. Dunque: supporto ai due astronauti statunitensi sulla ISS e controllo dei rover in movimento su Marte e dei satelliti che gravitano intorno all’orbita terrestre. Un blocco del controllo umano potrebbe compromettere missioni costosissime e, quindi, lo zoccolo duro di Huston resterà nelle posizioni di controllo.

Saranno bloccati, invece, tutti i lanci in programma. Nel caso si rendano necessarie operazioni di emergenza o di rifornimento potrebbero essere le aziende private (come Orbital Sciences e Space X) a collaborare con la Nasa con “regime” al minimo.  Il blocco della liquidità proveniente da Washington bloccherà tutta l’attività di ricerca. Insomma, a Huston hanno un problema. E grosso.

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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