Global warming, solo 90 imprese pubbliche o private responsabili di due terzi delle emissioni di CO2

Se tutta l’umanità contribuisce al global warming con le emissioni di CO2 e altri gas serra, è pur vero che alcuni inquinano più di altri. Un’interessante ricerca del Climate Accountability Institute (1) mostra che due terzi delle emissioni provengono solo da 90 soggetti pubblici o privati del pianeta, i cui amministratori potrebbero comodamente essere ospitati in una piccola sala.

Dal 1750 ad oggi (la CO2 si accumula e decade lentamente, per cui bisogna anche tenere conto del passato) sono state emesse 1450 miliardi di tonnellate di CO2. Sorprendentemente, il principale responsabile non sono gli USA, ma la Federazione Russa con la sua eredità storica di URSS e paesi alleati) con quasi il 16%. USA e Canada contano per il 12%, come l’Asia. L’Europa, con 9,7% precede il Medio Oriente e Nordafrica.

Quelle che Enrico Mattei chiamava le sette sorelle , ora ridotte a 4 per le acquisizioni contribuiscono da sole all’11% di tutte le emissioni dell’umanità e sono in ordine decrescente Chevron-Texaco, Exxon-Mobil, BP e Shell. Per quanto riguarda l’Italia, ENI contribuisce con lo 0,41%.

La metà di queste emissioni è avvenuta negli ultimi 25 anni, quando la consapevolezza dell’impatto ambientale della CO2 sui cambiamenti climatici si è progressivamente fatta strada.

Molte di queste compagnie detengono tuttora significative riserve di combustibili fossili, che, se bruciate, potrebbero friggerci tutti, portando l’aumento di temperatura ben oltre i 4°C.

In questo momento cruciale di negoziati per il futuro dell’umanità, è importante che non si parli solo di emissioni  degli Stati, ma che si facciano anche i nomi e i cognomi dei soggetti pubblici e privati che portano la maggiore responsabilità della corsa verso il disastro.

(1) La ricerca sarà di prossima pubblicazione sul Journal of Climatic Change e prende in considerazione le emissioni cumulative di CO2 dal 1750 ad oggi. I dati disaggregati sono consultabili qui. I 90 soggetti sono rappresentati da compagnie private, compagnie pubbliche e stati (questi ultimi solo per il periodo di gestione collettivizzata del comunismo).

 

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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