Plastica dalla CO2 dell’aria? C’è chi ci scommette e lancia «Aircarbon»

Plastica dall’aria? Non è una bufala, ma una reale possibilità. Dopo un decennio di lavoro, due “sognatori” americani, Herrema e Kimmel, sono riusciti a mettere a punto un biocatalizzatore che funziona molto meglio degli esistenti e permette di assemblare polimeri di bioplastica a partire dal metano zootecnico o dalle emissioni di CO2 delle centrali.

I tempi sono comunque maturi per questo tripo di tecnologia, dal momento che esistono decine e decine di studi sulla possibilità di ottenere poliidrossialcanoati (PHA) dalla CO2 atmosferica utilizzando varie tipologie di batteri (vedi ad esempio le ricerche di Miyasaka et al oppure di Volova et al., entrambe del 2013).

Herrema e Kimmel hanno fondato la Newlight Technologies e contano di produrre le prime bioplastiche nel corso del 2014 per venderle a produttori di sedie, contenitori, parti di automobile e gusci di cellulari.

I fondatori della Newlight arrivano a sostenere che questa tecnologia cambierà il mondo, anche se gli scienziati su questo punto sono piuttosto scettici. Da un lato il carbonio contenuto nei gas serra sopravanza alla grande l’intera domanda di plastica dell’umanità. Dall’altra, come osserva Ken Caldeira, sembra abbastanza inutile usare energia rinnovabile per produrre plastica assorbendo la CO2 prodotta dalla combustione fossile: meglio allora usare l’energia rinnovabile per evitare la combustione.

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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