A sei anni dalla sua inaugurazione il 26 febbraio 2008, la Global Seed Vault nelle isole Svalbard contiene oltre 820000 semi da ogni parte del mondo. In questi giorni ne vengono aggiunti altri 20000, tra cui fagioli brasiliani e orzo giapponese, con l’obiettivo di arrivare a raccogliere quattro milioni e mezzo di sementi di tutto ciò che è commestibile sul pianeta.
La “cripta dei semi” nasce da un’idea del governo norvegese, per custodire in un luogo sicuro il prodotto di 10000 anni di agricoltura umana, una sorta di assicurazione contro ogni possibile futura catastrofe, dalla guerra nucleare al collasso dell’agricoltura ipertech OGM. Tra i finanziatori dell’opera ci sono vari governi oltre a quello della Norvegia, la Fondazione Bill Gates e anche diverse multinazionali dei semi.
La struttura è pensata per i millenni a venire, perchè è scavata nella roccia di un’isola artica a basso rischio sismico e al suo interno le temperature non salirebbero mai sopra lo zero anche in caso di mancanza di energia. La sua collocazione a 130 metri di altezza, la colloca al sicuro da ogni possibile innalzamento del livello dei mari e la solidità della costruzione la rende a prova di esplosione nucleare o incidente aereo.
Da lungo tempo gli scienziati erano allarmati per la perdita di biodiversità nei raccolti agricoli e per la vulnerabilità delle singole collezioni nazionali di sementi, che potrebbero andare distrutte in caso di guerre o incidenti. E’ stato possibile realizzare la cripta solo in seguito al tratto internaizonale su cibo e le risorse genetiche del 2004 che ha definito il contesto legale in cui attuare l’operazione.
La cripta funziona come un caveau; il governo norvegese è proprietario della struttura, ma non dei semi conservati, che rimangono di proprietà dei governi o degli enti che li hanno depositati.
Nella gallery qui sotto potete vedere la stimata e compianta Wangari Maathai, “la donna che piantava gli alberi”, insieme con il primo ministro Stoltenberg il giorno dell’inaugurazione.
La cripta dei semi alle isole Svalbard [blogo-gallery id=”156984″ photo=”1-4″ layout=”slider”]
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