La fusione del grande ghiacciaio della Groenlandia (il cui spessore varia da uno a due km) potrebbe procedere ancora più rapidamente di quanto si ritenesse fino ad ora.
Uno studio pubblicato su Nature Geoscience rivela infatti al di sotto dello strato di ghiaccio la presenza di numerose valli molto profonde che scendono fin sotto il livello del mare. Come accade nell’Antartide Occidentale, l’acqua marina viene quindi a contatto con il ghiaccio provocandone la fusione dal basso verso l’alto (1).
Come si può vedere dall’immagine qui sotto, le parti sottomarine delle valli (in blu scuro) penetrano per decine e decine di km nell’entroterra, agevolando il processo di fusione.
Il ghiaccio risulta quindi assai più vulnerabile di quanto si pensasse finora, visto che è preso tra due fuochi, l’irraggiamento solare da sopra e il trasporto di calore dall’acqua da sotto. L’erosione della base del ghiacciaio potrebbe generare erosioni e fratture di grandi porzioni di ghiaccio (il cosiddetto calving).
(1) La topografia subglaciale è stata ottenuta sottraendo dai rilievi altimetrici della superficie lo spessore del ghiaccio calcolato con il metodo di conservazione della massa; si tratta di un algoritmo piuttosto complesso che calcola lo spessore di una data zona sulla base di tutte le informazioni disponibili sulla velcoità del ghaicciaio e sul tasso di fusione in superficie e sul fondo.
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